Dopo la lettura del libro
Come un albero
di
Rossana Bossù, Camelozampa
i bambini hanno fatto molte
domande e considerazioni. Ho promesso loro che le avrei girate all’autrice,
che, a stretto giro di posta (elettronica) ci ha risposto, regalandoci parte
del suo
tempo.
Oggia scuola leggeremo le sue risposte
ai bambini.
Come un
albero
Perché hai
fatto una torre di uova?
Perché
l’illustrazione rappresenta “come un albero... cresco”. Per
rappresentare la crescita ho messo le uova una sull’altra perché
dentro le uova crescono i pulcini degli uccelli e poi perché ho
indicato l’altezza delle uova in centimetri così da formare
un’alta torre. Come i bambini di cui si misura l’altezza per
vedere quanto sono cresciuti anche se insieme all’altezza crescono
anche i pensieri, i ragionamenti, la curiosità, le passioni.
Come hai fatto
a sapere che quelle uova erano di quegli uccelli?
Per fare
l’illustrazione con la torre di uova ho prima scelto gli uccelli.
Sono tutti
uccelli che fanno il nido sugli alberi e vivono nei boschi dove
abito.
Ho poi cercato
sui libri e sul web che forma hanno, di che colore sono e quanto sono
grandi le uova dei rispettivi uccelli. Non è stato facile
soprattutto trovare la dimensione, l’altezza delle uova ma qualche
giorno fa in libreria ho trovato un libro che si intitola “Nidi,
uova e nidiacei degli uccelli d’Europa” così posso scoprire
tante altre informazioni sulle uova e sui nidi.
Come hai fatto
a sapere che le ghiande fanno gli alberi?
Lo so perché
io abito vicino a i boschi, dove ci sono tante querce (dalle ghiande
nascono le querce) quindi mi è capitato spesso di vedere le ghiande
cadere dagli alberi, perdere il “cappello”, germogliare e dare
vita a nuove querce. Pensate che da un seme così piccolo nasce una
quercia, un albero che può diventare molto grande e vivere anche per
mille anni.
Perché nelle
prime pagine hai messo la foglia al posto della chiocciola?
A cosa serve
quel guscio di lumaca?
La parte
superiore della ghianda può sembrare un guscio di lumaca ma in
realtà è il “cappello” della ghianda.
Un involucro
legnoso detto “cupola”. Serve per tenere la ghianda attaccata
all’albero e protegge il frutto che contiene il seme fino a quando
non cade a terra, il cappello si stacca, il frutto si rompe, il seme
germoglia per dare vita a una nuova quercia.
Come che hai
fatto a sapere la cosa sul cervo...che cadono le corna?
Perché adesso
un albero al posto dei rami ha le corna del cervo?
Perché hai
disegnato le foglie sui rami del cervo?
So che ai
cervi tutti gli anni cadono le corna per poi ricrescere in primavera
con un nuovo ramo perché mi piacciono e mi interessano molto gli
animali e sono anche molto curiosa così leggo, guardo, chiedo,
ascolto e in questo modo imparo tante nuove informazioni.
Sull’illustrazione
ho nominato le corna del cervo con i nomi degli alberi proprio perché
le corna del cervo ramificate somigliano ai rami degli alberi e come
in primavera gli alberi mettono nuove foglie e fiori così alle corna
dei cervi cresce un nuovo ramo.
Per rendere
ancora più evidente la similitudine tra i rami delle corna e i rami
degli alberi ho disegnato le foglie sulle corna del cervo.
Perché hai
fatto la foglia che sembra un pesce?
La forma di
alcune foglie assomiglia alla forma dei pesci. Inoltre in autunno le
foglie cambiano colore e alcune da verdi diventano arancioni-rosse
proprio come i pesci rossi.
Brava perché
mi è piaciuto tutto, perché ha usato delle immagini diverse
Perché ha
usato tanta fantasia
Perché ha
messo la rana sulla foglia
Quel libro è
molto bello
Come hai fatto
a disegnarlo e a scriverlo?
È stato molto
divertente
Che bella
fantasia
Sembrava di
vivere un’avventura con gli alberi
Abbiamo
imparato tante nuove cose
È stato molto
interessante
Come hai fatto
a disegnare così bene?
Come hai fatto
a scrivere così bene?
Come hai fatto
ad avere tutte queste idee?
Come hai fatto
a sapere tutte queste cose sugli alberi?
Come hai fatto
a disegnare così bene? E a colorare così bene?
È bella la
copertina!
Come si fa a
scrivere un libro?
È difficile?
Sono nata in
mezzo ai boschi, tra le montagne e tuttora ci abito.
Fin da quando
ero bambina gli alberi sono stati i miei compagni di giochi ma anche
mi consolavano quando ero triste. Nei boschi raccoglievo nocciole,
castagne, more, le deliziose fragoline di bosco.
Mia mamma mi
ha insegnato a riconoscere i funghi, quelli velenosi e quelli buoni
da raccogliere.
Nel giardino
di casa passavo ore ad osservare le formiche al lavoro nel formicaio,
a guardare i ragni che tessono le ragnatele.
Per tutto
questo so tante cose sugli alberi e mi sono venute le idee che ho
messo nel libro. Alcune esperienze le ho vissute di persona, altre le
ho approfondite leggendo libri, giornali e anche sul web.
Scrivere e
illustrare un libro non è facile.
Bisogna
lavorare tanto, fare parecchia pratica, provare e anche sbagliare
molte volte.
Bisogna essere
molto curiosi, farsi venire in mente tante domande e cercare le
risposte. Leggere, andare a teatro, al cinema, visitare i musei,
ascoltare la musica, viaggiare, guardare e interessarsi di tutto,
ascoltare e parlare con tante persone. Le idee possono venire anche
solo da una frase ascoltata su un autobus o da una piccola scintilla.
Per “Come un
albero” l’idea mi è venuta pensando che volevo paragonare la
nostra vita a quella degli alberi, alla natura. Perché noi donne,
uomini, bambine e bambini siamo legati alla natura, ne facciamo
parte, siamo noi stessi natura anche se a volte ce ne dimentichiamo.
Per questo le
azioni che l’albero compie nel libro sono le stesse che realizziamo
anche noi.
Da bambina
oltre a passare il mio tempo a zonzo per i boschi o nel giardino mi
piaceva tanto disegnare e non ho più smesso. Disegno da sempre e ho
frequentato delle scuole di disegno, ho partecipato a tanti corsi per
imparare a disegnare sempre meglio e per applicare il disegno ai
libri illustrati.
Poi non ho
mica fatto tutto da sola, mi sono fatta aiutare e consigliare dagli
amici illustratori e non, da persone competenti nel campo degli albi
illustrati e dall’editore Camelozampa che ha pubblicato il mio
libro.
Grazie a tutti
voi bambini e bambine per l’interesse che avete dimostrato nel
leggere “Come un albero”, grazie per la vostra curiosità e le
vostre domande e grazie alla maestra Antonella Capetti per il lavoro
di divulgazione degli albi illustrati a scuola.
Rossana Bossù