Chi mi conosce lo sa: anche se non
amo le schede, le fotocopie, ci sono però delle attività
che, pur prevedendo l’utilizzo della fotocopiatrice, negli anni mi sono parse sempre significative, perché mettono al centro le bambine e i bambini tutti, le
loro conoscenze, le loro capacità, il loro pensiero.
Così, anche quest’anno, uno
dei primi lavori sul quaderno di italiano è stato realizzato grazie alle
fotocopie.
Dopo aver
letto alcuni albi con protagonisti il cui nome iniziava con A (Anselmo, Anna,
Alfredo, Amos), ho consegnato alle bambine e ai bambini un piccolo rettangolo
di carta (1/16 di A4) e ho chiesto loro di disegnare, utilizzando il pennarello
nero a punta finissima, cose, persone, parole che iniziassero con la lettera A. (Mi sembra, questo di disegnare,
e poi scrivere, ognuno sul proprio piccolo foglio, uno dei primi modi per dar
voce a tutti, e a tutti riconoscere uguale diritto ad esprimersi, e uguale
dignità. E, in questo caso, se la parola pensata inizia con un’altra lettera,
nessun problema: la si tiene da parte per quando sarà appropriata.)
Ogni bambina e bambino ha poi mostrato alla classe il proprio disegno, permettendo in questo modo ai compagni di indovinare cosa fosse rappresentato. In seguito, abbiamo raggruppato i disegni di identici soggetti e per finire abbiamo fatto le fotocopie, che sono poi state ritagliate, incollate sul quaderno e colorate.
Ad accompagnarle, una parola per
ogni immagine.
Ci si impiega molto tempo, a fare questo lavoro: ma ci si impiega molto tempo anche per imparare, e diventare grandi.
Ci si impiega molto tempo, a fare questo lavoro: ma ci si impiega molto tempo anche per imparare, e diventare grandi.
A scrivere s’impara
scrivendo.