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martedì 27 novembre 2018

Se fossi...

Il gioco del Se fossi… incanta e affascina a ogni età, perché permette (come la lettura, il cinema, l’arte), di immaginare molteplici vite, e in un istante immedesimarsi in esse.




Così leggo in classe Se fossi… di Marinella Barigazzi e Laura Pasi, Valentina edizioni, che contiene pagine in cui bambini e bambine possono, attraverso la lettura delle immagini e l’intuizione della parola in rima, completare la lettura ad alta voce insieme a me.

Lo rileggiamo una seconda volta, ad alta voce, insieme: e mi stupisce sempre quanto molti bambini ricordino con esattezza le parole che volutamente lascio in sospeso, o addirittura mi anticipino nella lettura. Segnale forte, questo, di attenzione e predisposizione all’ascolto.

Come incomincia:

“Se fossi un gigante
salirei in cima al mondo
per vedere…
se è vero che è rotondo!

Se fossi una cicala
canterei anche di notte.
Insieme ai grilli
farei una serenata 
a quella bella bimba…
…che sorride addormentata.

Se fossi un panda
 mi cercherei un amico.
Non importa se bianco,
non importa se nero.
Soltanto un amico…
 …un amico sincero.”

BARIGAZZI M., Se fossi…, Valentina Edizioni



Così, dopo la duplice lettura, chiedo loro di completare oralmente il proprio Se fossi…, confidando nel fatto che, in questo modo, anche i bambini e le bambine che ancora non padroneggiano completamente la lingua italiana possano confrontarsi con le corrette costruzioni sintattiche dei compagni e delle compagne.

Poi, chiedo a tutti di disegnare e scrivere, in autonomia o con il mio aiuto, la frase completa.













E se alcune immedesimazioni mi paiono tipiche dell’età bambina, mi stupisce e mi rallegra constatare quanto siano aperti agli altri e al mondo i loro desideri.








lunedì 29 febbraio 2016

"Io potrei essere tutto", ovvero Poesia per parlare di sé



Il laboratorio con Silvia ha lasciato un’eco profonda dentro i bambini…e anche dentro la maestra.
Ripenso alle attività che ha studiato per noi, e mi dico che non posso abbandonare questo cammino, che davvero potrebbe portarci lontano. 

La poesia è un magnifico mezzo per parlare di sé, soprattutto perché permette veramente a tutti di esprimersi con originalità in un orizzonte di senso.

Leggo ai bambini, e scriviamo sul quaderno, Se fossi cane farei pace, di Giusi Quarenghi, tratta da E sulle case il cielo, Topipittori, e subito penso di farli continuare a scrivere con il gioco del Se fossi… 
Ai bambini piace, è veloce e divertente. 









Il giorno dopo, chiedo loro di riprendere in mano il loro foglietto e di arricchire i versi.

Il mio

Se fossi un animale
sarei una marmotta
assonnata e cicciotta
che dorme col gelo
e si risveglia coi fiori (suggerimento di una bambina: io stavo scrivendo a primavera)

scritto alla lavagna, serve a spiegare loro che posso arricchire ogni strofa con le qualità di ciò a cui mi sto riferendo, oppure con le sue azioni (la rima marmotta/cicciotta è assolutamente casuale).

Mentre organizziamo l’attività, i bambini propongono insieme a me nuove categorie: stagioni, ambienti, fiori, alberi, maestre… Qualcuno chiede: Posso scrivere “Se fossi un’altra persona sarei…” ? Sono titubante, ma resto fedele alla regola che qui i poeti sono loro, e devono sentirsi liberi di sperimentare quasi tutto (tranne l’errore ortografico, l’unica cosa che correggo).

Da questa domanda nascerà:



I bambini scrivono, alcuni davvero a lungo. Quando i primi cominciano a terminare, do loro l’ultima indicazione: trasformare il Se fossi…sarei… in una metafora. 
Qualcuno ci arriva subito, e il mio

Se fossi un animale
sarei una marmotta
assonnata e cicciotta…

diventa

Sono una marmotta
assonnata e cicciotta…







E questo titolo Io potrei essere tutto lascia davvero sperare…