Frequentare
quotidianamente i libri e la lettura ha molti vantaggi: tra questi, per un
insegnante (senza l’apostrofo, che, per quanto pochi, alcuni insegnanti di
genere maschile resistono, nella scuola), la possibilità di immaginare,
progettare e ricreare partendo da suggestioni offerte dal lavoro altrui.
Perché,
più invecchio, più mi accorgo che raramente si inventa: spesso, molto più
spesso, il proprio lavoro diventa frutto di una gran quantità di contaminazioni.
Così
quello di oggi è una sorta di tributo al lavoro che da anni le scuole dell’infanzia
di Reggio Emilia (vi dice nulla Reggio Children?) portano avanti e condividono
in Italia e nel mondo.
Alla
scuola dell’infanzia devo molto, moltissimo. Ne ho già scritto e non è
necessario che lo ripeta.
In
quest’occasione, alle scuole di Reggio devo la realizzazione, con le bambine e
i bambini di prima, di uno strumento dedicato ai compagni che a settembre prenderanno
il loro posto alla primaria: i grandi della scuola dell’infanzia.
Così,
con i pennarelli al tratto, bambine e bambini hanno prima disegnato, poi scritto,
i loro consigli per vivere al meglio la scuola primaria. Li abbiamo letti, abbiamo
unito le forze e le idee e il risultato è questo libro, che questa mattina, insieme
alla lettura de Il bimboleone e altri bambini, consegneremo loro.
Anche
questa è continuità.