Molto accomuna Harold, le bambine e i bambini: e
sta tutto in quel tratto di pastello che, solo, genera infinite storie ed avventure.
Nato dalla fervida immaginazione di Crockett Johnson,
(qui un interessante articolo di Beniamino Sidoti su Libri Calzelunghe), Harold
dà corpo e segno all’infanzia tutta, che con un solo tratto costruisce il mondo
intorno a sé.
Una
sera, dopo averci pensato sopra un bel po’, Harold decise di fare una
passeggiata al chiaro di luna.
Ma
la luna non c’era, e senza luna non si può passeggiare al chiaro di luna.
Come fare una passeggiata al chiaro di luna se la luna
non c’è? Potrebbe, questo, essere forse un problema per noi adulti. Ma non lo è
certo per Harold – e come lui molti bambini, capaci di immaginare, e rendere in
tal modo vero, tutto ciò che è loro necessario, e anche quel che non lo è.
Harold prosegue la sua passeggiata, in cui, per non
perdersi, basta una foresta piccola
piccola, con un albero solo.
Ma se quell’albero di mele produce frutti deliziosi,
forse sarà necessario mettergli a guardia un drago così feroce da far
addirittura tremare la mano di chi l’ha creato. E una mano tremante fa presto a
trasformare una via dritta in un’onda dell’oceano, in cui rischiare di
affondare.
Di avventura in avventura, Harold accompagna i suoi
piccoli e grandi lettori alla scoperta delle infinite potenzialità dell’immaginazione.
E chi ha a che fare ogni giorno con i più piccoli sa bene quanto essa sia
potente.
Così, chiedo alle bambine e ai bambini di lavorare su due
pagine affiancate: su quella di sinistra potranno disegnare e raccontare un
breve tratto dell’avventura di Harold; in quella di destra, saranno liberi di
immaginare la propria.
E se c’è chi fa propria la storia di Harold, entrandovi
da co-protagonista, c’è anche chi rivendica una totale autonomia, in cui
diventare regista indiscusso delle proprie avventure.
Come incomincia Passeggiata al chiaro di luna:
Una
sera, dopo averci pensato sopra un bel po’, Harold decise di fare una
passeggiata al chiaro di luna.
Ma
la luna non c’era, e senza luna non si può passeggiare al chiaro di luna.
Harold
aveva anche bisogno di un luogo adatto dove fare la passeggiata.
Fece
una strada lunga e dritta, così lunga e dritta che era impossibile perdersi.
Poi cominciò
a camminare sulla strada, tenendo in mano la matita viola.
JOHNSON C., Harold
e la matita viola, Einaudi Ragazzi