Visualizzazione post con etichetta CUO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta CUO. Mostra tutti i post

venerdì 30 maggio 2014

Nel mio piccolo grande CUOre


Mi piacciono i cuori di questo libro: perché ognuno è racchiuso in uno appena un po’ più grande, perché si evidenziano tramite sottili cornicette colorate, e soprattutto perché non hanno una forma stereotipata. Sono proprio come i cuori che disegnano i bambini: da una parte un po’ più alti e dall’altra un po’ più bassi, da una parte un po’ più larghi e dall’altra un po’ più stretti: insomma, asimmetrici, imperfetti, proprio come noi.
Ci sono moltissimi libri ormai che parlano dei sentimenti dei bambini e che li aiutano a riconoscerli, a dar loro un nome. Associare ogni sentimento ad un cuore, e a un colore, rende il percorso dentro i sentimenti più immediato, più visibile, più facilmente riproducibile in una dimensione grafico-pittorica,  artistica, che permette al bambino di parlare di sé senza usare le parole.

Come incomincia:

“Oggi spalanco le porte del mio cuore per scoprire quel che si nasconde dentro.
Che confusione!
Ci sono lampi di gioia, lacrime di coccodrillo, momenti di pelle d’oca e perfino le note di qualche canzone.
Il mio cuore è un tesoro che cambia colore a seconda del mio umore.
Certe volte il mio cuore è un sole che abbaglia con il suo splendore.
Allora io divento dolce e gentile, e innamorata del mondo intero distribuisco baci a tutta la famiglia.”

WITEK – ROUSSEY, Nel mio piccolo grande cuore i sentimenti cambiano colore, Gallucci



Ho solo una piccola(grande) perplessità: la protagonista è una bambina. Che non sia un caso? Una bambina col vestitino a pois e un fiocchetto rosso in testa. Spero non sia perché quando si parla di cuore viene spontaneo pensare al genere femminile, come se solo le donne fossero autorizzate a parlare e manifestare liberamente i propri sentimenti.
A questo proposito, consiglio di cuore  la lettura di questo articolo e della relativa bibliografia…
Di seguito un elenco di parole con CU + vocale:

CUORE
CUOCO
CUOIO
SCUOLA
CUOCERE
INNOCUO
EVACUAZIONE
CIRCUITO
SCUOTERE
PERCUOTERE
RISCUOTERE
RINCUORARE










mercoledì 28 maggio 2014

MI piace/non mi piace andare a sCUOla perchè..

Charlie cerca in tutti i modi di rassicurare la sorellina Lola, ma lei proprio non vuole saperne di andare a scuola: è assolutamente troppo piccola!
E poi, è già capace di contare fino a dieci, non le serve scrivere finché può usare il telefono e non ha bisogno di imparare a leggere, perché conosce i suoi libri a memoria, e se non li ricorda, se li inventa.
Per giunta, il suo amico invisibile Gonaldo ha paura di non riuscire a contare, a leggere e a scrivere e teme che nessuno gli parlerà, così sarà tutto solo solitario.
Ma il primo giorno di scuola è arrivato…

Come incomincia:

“Ho una sorellina che si chiama Lola, è piccola e molto buffa. La mamma e il papà dicono che è già grande per andare a scuola. Lola non ne è così sicura.
Lola dice: -Non sono assolutamente grande. Sono ancora proprio piccola. Probabilmente non avrei tempo per andare a scuola. Ho un sacco di cose importanti da fare a casa.”

CHILD L., Sono assolutamente troppo piccola per andare a scuola, Ape junior




Lola si sente “assolutamente troppo piccola per andare a scuola”, con tutto ciò che questa enorme novità comporta per una bambina.

Ma, dopo questo primo anno di scuola, che cosa piace e cosa non piace davvero ai bambini della scuola?



MI PIACE ANDARE A SCUOLA PERCHE':



imparo

conosco nuovi amici

intervallo

educazione motoria

giro goloso

scienze

geografia

storia

italiano

inglese

impariamo tante cose

ci leggono le storie e le favole

le nostre maestre ci fanno fare tante cose belle

è divertente

posso imparare a leggere

ci sono tante maestre divertenti

si fa amicizia con nuovi compagni di classe

mi trovo amici

le maestre ci fanno ridere

gioco con mio fratello

posso giocare con i miei amici

leggiamo i libri

mi piace scrivere le poesie

mi piace scrivere le frasi

facciamo tante cose belle

vogliamo tanto bene alle maestre

c'è l'intervallo

qualche volta non vado in mensa

non vado a scuola il sabato

ci sono i miei amici che giocano insieme a me e mi fanno ridere

vogliamo giocare sempre insieme e facciamo il gioco di squadra in partita e in torneo

vogliamo tanto bene alle maestre e ai maestri

facciamo la pace

facciamo ginnastica

si imparano tante cose belle tipo l'alfabeto e le vocali e anche le lettere e a leggere

ci fanno imparare tante cose belle

ci fanno divertire molto

si fanno tante cose

ci fanno uscire spesso

e poi trovo un sacco di amici

incontro i miei amici

rivedo i miei amici e le mie maestre

mi diverto e vado d'accordo con tutti

si può giocare

si va in mensa

si leggono tanti libri

si studia e si può leggere

la maestra ci legge tanti libri nuovi e bellissimi

si imparano tante cose belle e divertenti

ci divertiamo tanto

mi faccio nuovi amici

impari tante cose belle

ci fanno leggere e fare tantissime cose.







NON MI PIACE ANDARE A SCUOLA PERCHE':



mi manca la mamma

non c'è la mia materia preferita

qualche volta litighiamo

possiamo litigare

io prendo il pulmino

i grandi di 4^B non ci fanno mai giocare

alcune volte mi arrabbio con i compagni

ci sforziamo

quando non si va a scuola si guarda la tivu

ci fanno lavorare tanto

alcune volte litigo con i bambini

poi non mi fanno giocare

ho sonno e tanto sonno e voglio stare con la mia mamma e il mio papà

non vedo la mia mamma

i grandi non ci fanno giocare

certe volte puoi litigare.








MI PIACE ANDARE A SCUOLA PERCHE':



c'è l'intervallo

mi piace italiano

ho imparato l'alfabeto

c'è mensa

andiamo di fuori

ci fanno uscire a giocare a calcio

facciamo tante cose

a scuola si imparano tante cose

Anto ci legge i libri

la Susy ci fa annusare

a scuola si studia moltissimo

è bella e è bello fare matematica

si lavora tanto

ho conosciuto nuovi compagni

giochiamo in giardino

la scuola è bella

italiano è bellissimo

è bella

imparo

imparo a scrivere

la mia maestra ci fa fare l'intervallo

scriviamo in corsivo

ci divertiamo

lavoriamo molto bene

mi piace Antonella

a scuola scriviamo sempre

a scuola facciamo i lunghi intervalli

incontro i miei amici

è importante

scriviamo in stampato minuscolo

all'intervallo giochiamo

impariamo tante cose

si scrive sul quaderno blu e rosso

le maestre scrivevano bene, anzi quasi tutte

ci fanno giocare a calcio

ci fanno fare le gite

c'è l'intervallo

quando la maestra Anto ci legge un libro

mi piace leggere

mi piace scrivere in corsivo

mi piace ascoltare le storie

mi piace il silenzio

impariamo a scrivere

è bella immagine

mi piace ginnastica

leggiamo

si fa italiano

si scrive in corsivo

si fanno le sottrazioni

si fa ginnastica

si fanno tanti lavori

si fa storia

non si va a scuola il sabato e la domenica

si fa italiano con Anto

mi piace andare a scuola

mi piace studiare

ci sono i miei compagni

si va in mensa per divertirsi

per imparare a scuola tante cose

nel dopo-mensa si gioca

l'Anto legge così tantissimi libri

abbiamo fatto tante cose nuove e bellissime





NON MI PIACE ANDARE A SCUOLA PERCHE':



non scriviamo tanto

quando c'è mensa

si studia tanto

è schifosa e i bagni sono pochi

urliamo

scriviamo tanto

la mia maestra mi sgrida

noi abbiamo sporcato i tavoli

urliamo sempre

ci si fa male

a scuola facciamo un sacco di cose

si scrive tanto

si gioca poco

ci dà un sacco di compiti

ci danno molti compiti

sgridano i bambini che rimangono indietro

a mensa tutti gridiamo

non mi piace lavorare e non mi piace tanto andare

non mi piace il rumore

urlano

urliamo troppo

ci sono ore poche

si fanno le verifiche

l'intervallo è troppo poco

alcune volte c'è il rumore





lunedì 26 maggio 2014

Storie di sCUOla






Che fare se il proprio coniglio preferito non vuol saperne della scuola? Il piccolo Anselmo è davvero molto preoccupato all’idea di questa nuova avventura, prova ne è il fatto che il suo orecchio sinistro si sia piegato.
Ma un giro nella notte in un’auto volante cambierà tutto.

Come incomincia:

"Questo è Anselmo.
Ha cinque anni e nove mesi, come me.
Siamo nati lo stesso giorno.
Ad Anselmo piacciono le carote, ma soprattutto, quando andiamo in automobile, gli piace viaggiare sul ripiano di dietro, perché si vede meglio che dal finestrino e si possono salutare i cani e i gatti nelle altre macchine.”


ZOBOLI G. – MULAZZANI S., Anselmo va a scuola, Topipittori







Anche un orso enorme può sentirsi piccolo in una nuova scuola! Il giorno in cui Miss Chioccia annuncia alla classe l’arrivo di un nuovo compagno, tutti sono molto eccitati. Ma quando Boris entra per la prima volta, un po’ impacciato, tutti urlano…perché Boris non è il morbido orsacchiotto che tutti immaginano, ma un enorme e peloso grizzly! Boris non vorrebbe fare paura ai suoi compagni, ma solo conoscere nuovi amici, e quando il primo giorno di scuola sta finendo tra mille difficoltà, è proprio il tenero Boris ad aiutare chi si trova in una situazione difficile!


WESTON – WARNES, L’orso Boris va a scuola, Mondadori






 


Una nuova avventura aspetta Simone, il protagonista di Caccapupù e Superconiglio. Questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola. “No, non voglio!”. Mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo: “Imparerai l’alfabeto!, “Conoscerai nuovi amici!”, ma nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. “Non voglio andare a scuola!”. Che paura! Quanta angoscia! Ma finito il primo giorno di scuola, quando la mamma gli dice: “Si torna a casa, tesoro”, Simone non è dello stesso parere!

BLAKE S., Non voglio andare a scuola!, Babalibri







La piccola protagonista non ne vuole proprio sapere della scuola, e invece scopre che è davvero divertente.
Tutto cambierà quando scoprirà di doverci tornare…

ROSS Z. e T., Viva la scuola!, Il battello  a vapore






Una famiglia di sette topini, mamma, papà e talvolta anche i nonni. Le loro avventure si snodano sul filo della quotidianità, quella che ogni bambino vive (con un’eccezione per il bucato; chi dei nostri bambini avrà mai lavato qualche panno insieme ai grandi? Per fortuna oggi ci sono le lavatrici… Eppure uno dei miei ricordi più belli riguarda i fazzoletti lavati, e persi, nel ruscello accanto al prato in montagna dove intanto tutti i grandi lavoravano il fieno…)
Nel mondo di Iwamura i colori sono tenui, la natura è accogliente, anche se talvolta può capitare qualche situazione pericolosa (un serpente nel bosco, papà che si allontana in mare sul materassino…); i topini affrontano situazioni nuove accompagnati e aiutati dagli adulti, che non si sostituiscono a loro, ma permettono di fare esperienza, anche in situazioni non del tutto conosciute, proprio come dovrebbe avvenire per i piccoli a due zampe e senza baffi.
In questo albo, Mamma Topini è alle prese con un grosso problema: domani è il primo giorno di scuola, ma nessuno dei sette topini vuole andarci…

Come incomincia:

“Nel bosco sia avvicina l’autunno e mamma Topini è molto indaffarata. Domani i suoi sette topolini andranno a scuola per la prima volta.
Sette cappelli fabbricati con i tappi di bottiglia. Sette tascapani gialli. Sette paia di scarpe in guscio di noce. Tutto fatto da mamma Topini.
-Domani andrete a scuola. Questa sera, quindi, bisogna andare a letto presto-, dice la mamma.
Ma i sette piccoli rispondono: -Io non voglio andare a scuola perché è troppo lontana.
-Io non voglio andarci perché di mattina ho sonno.
-Io non voglio andarci perché fuori c’è il vento freddo.
-Io non voglio andarci perché non conosco gli altri bambini.
-Io non voglio andarci perché ci sono i cattivi.
-Io non voglio andarci perché lungo la strada ci sono i serpenti.
-Io non voglio andarci perché non voglio.”

YAMASHITA – IWAMURA, La famiglia Topini va a scuola, Babalibri









L’elefantino Giulio è arcicontento: sta per cominciare la scuola e non vede l’ora di farsi tanti nuovi amici! Ma la mamma e il papà lo mettono in guardia: le scimmie sono tutte ladre, i formichieri dei gran ficcanaso e i rinoceronti con quei corni sul naso bucano il sedere. Ma sarà proprio così?

FRASCA S., I facoceri fanno le…, Battello a Vapore






Alice proprio non pensava che la sua prima settimana di scuola sarebbe stata così divertente: marziani che insegnano a scrivere, clown che spiegano matematica, perfino Tarzan che fa lezione di ginnastica…Quali altre fantastiche sorprese la attendono?


VAGO M., La scuola delle sorprese, Il Battello a Vapore







Come si trasforma un lupacchiotto timido e gentile in un vero Lupo Cattivo? Mandandolo alla scuola dei Lupi! È solo qui, infatti, che si impartiscono le Sei Lezioni Fondamentali per diventare un vero, grande, feroce lupo cattivo. Ma è proprio quello che ci vuole per il mansueto Edoardo?


ALLEN J., La scuola dei Lupi Cattivi, Il Battello a Vapore






“Quando la mamma va via mi viene un poco da piangere, meno male che con me c’è il mio orsetto! La maestra si è accorta che sono un po’ triste e mi ha fatto una carezza. E poi nella nuova scuola ho incontrato un compagno di banco simpaticissimo che mi regala le caramelle alla menta, e in fondo all’aula c’è una bambina con i codini biondi che mi sorride. Credo proprio che questa scuola mi piacerà molto.”

COSTA N., Il primo giorno di scuola, Emme Edizioni








Vita dura per la principessa Drusilla. Arriva settembre, e ad aspettarla ecco il primo giorno di scuola. “Ma è proprio necessario andare a scuola?” chiede ai genitori. Su questo punto, il re e la regina sono irremovibili: per essere dei bravi sovrani bisogna studiare. “Ma com’è veramente questa scuola?” domanda la principessina a coetanee, amici e vicini di casa. Ognuno di loro, a quanto pare, ha una risposta diversa. E le notizie non sono delle migliori. Ma si tratta di racconti veri o inventati?


ZOBOLI G., A scuola, Princpessa!, Topipittori








Per cominciare a imparare tutto quel che c’è da sapere. Per cominciare a imparare, ma anche per ridere e giocare.

COSTA N., Un giorno di scuola, Emme Edizioni






Un abbecedario destinato ai bambini con brevissimi racconti per ogni lettera dell’alfabeto.
  
COSTA N., L’alfabeto della scuola, Emme Edizioni