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lunedì 3 novembre 2014

La figlia del Re che non era mai stufa di fichi



La figlia del re che non era mai stufa di fichi

"Un Re mise fuori un bando, che chi era buono di stufare sua figlia a forza di fichi l'avrebbe avuta in moglie. Ci andò uno con un paniere e non faceva a tempo a porgerle i fichi che lei se li mangiava. Quando se li ebbe mangiati tutti disse:-Ancora!-
C'erano tre ragazzi in un campo che vangavano. Disse il più grande:- Di vangare non ne ho più voglia. Voglio andare a vedere se stufo la figlia del Re a fichi."

CALVINO I., Fiabe italiane, Mondadori













http://books.google.it/books?id=HsdTHbFqZaEC&pg=PA57&lpg=PA57&dq=la+figlia+del+re+che+non+era+mai+stufa+di+fichi&source=bl&ots=kpp9MgXYtN&sig=jTtHFahue_CgtBTJOSlOYR0r_K4&hl=it&sa=X&ei=VNdTVJnoKJLLaMvDgNAL&ved=0CDAQ6AEwAg#v=onepage&q=la%20figlia%20del%20re%20che%20non%20era%20mai%20stufa%20di%20fichi&f=false

giovedì 9 ottobre 2014

Padron di ceci e fave



A volte, l’ho già scritto, nel lavoro come nella vita bisogna osare. E allora, via le “figure” dai libri: per una volta provo a leggere ai bambini una fiaba, neppure tanto breve, tratta da Fiabe italiane, di Italo Calvino. È una storia che arriva dalla Sicilia (Io ho uno zio in Sicilia… Ci sono stato in vacanza… C’è il mare… ) e che parla di compari, locande e Madamigelle.

Eppure, dopo lo spaesamento iniziale, è davvero bellissimo osservare i visi incantati e muti dei bambini mentre ascoltano una storia antica...

P.s. Non guasta alla sceneggiatura avere a portata di mano un baccello da cui estrarre una fava, da tenere, per tutto il tempo della storia, nell’incavo della mano…
 


Padron di ceci e fave

C'era una volta a Palermo un certo Don Giovanni Misiranti, che a mezzogiorno si sognava il pranzo e alla sera la cena, e di notte se li sognava tutti e due. Un giorno, con la fame che gli allungava le budella, uscì fuori porta.
-O Sorte mia!- diceva fra sé, -così m'hai abbandonato!-

Camminando, vide per terra una fava. Si chinò a raccoglierla. Si sedette su un paracarro e cominciò a ragionare guardando la fava. –Che bella fava! Ora la pianto in un vaso, e verrà su una pianta di fave, con tanti bei baccelli. I baccelli li farò seccare; poi pianterò le fave in un catino e ne avrò tanti baccelli…Di qui a tre anni, prendo in affitto un orto, pianto le fave e vedrete quante ne verranno. Al quarto anno affitto un magazzino e divento un grande negoziante…”


CALVINO I., Fiabe italiane, Mondadori




In ogni caso, nell’immaginario infantile, castelli e carrozze appaiono quasi imbattibili...