Nei miei programmi, nei mesi estivi appena trascorsi avrei dovuto scrivere moltissimo.
Purtroppo (a volte, addirittura per fortuna) spesso nulla va secondo i nostri programmi. Così, nei mesi scorsi, ho scritto davvero pochissimo.
Poco male, mi dico. Recupererò.
Oggi però è il 31 agosto, vigilia del vero inizio della scuola: domani ritroveremo le nostre bambine e i nostri bambini, il nostro spazio e il nostro tempo insieme. Lo faremo in un modo diverso da quel che ricordiamo, da quel che è stato fino a quel 21 febbraio in cui tutto è cambiato. Ma lo faremo.
Così ho pensato che dovesse esserci un gesto simbolico, per festeggiare questo momento: e ho trovato il segno dentro il tempo dedicato a scrivere per Apedario.
Quando il blog è nato, più di 7 anni fa, scrivevo quasi quotidianamente: nel tempo, mi ero addirittura inventata delle rubriche settimanali: i libri PIPPI, Per I Più PIccoli, quelli PIGRI, Per I GRandI, il sabato in poesia e La cura del lunedì, solo per citarne alcune, che ancora si trovano tra i #tag del blog. Intanto, però, il tempo per scrivere era dedicato a nuovi progetti, e il blog ha incominciato a languire; mi consolavo col pensiero che l’importante era che i pochi post che scrivevo fossero almeno significativi.
Dalla chiusura della scuola ad oggi, sul blog è apparso un solo post. Il tempo era tutto per il nuovo modo di insegnare a cui eravamo improvvisamente stati chiamati. Ma domani, la scuola ritorna a somigliare alla vita: un luogo vero, fisico, concreto, dove stare insieme per crescere e imparare, dove condividere conquiste e difficoltà, dove costruire il futuro.
Noi lo faremo, ancora una volta, utilizzando i libri e la lettura come strumento privilegiato; ponendoci domande, cercando risposte, ascoltando quelle altrui, condividendo riflessioni e, perché no, talvolta cambiando idea. Leggendo e scrivendo, cercando e trovando nella scrittura la possibilità per parlare di noi, degli altri, del mondo. Per trovare le parole per narrare ciò per cui, a volte, le parole sembrano non bastare. Per questo, penso, sono così importanti le immagini.
Mi prometto che Apedario tornerà a essere il racconto della scuola viva e vera. Con le sue difficoltà e le sue conquiste. Con le parole e le immagini di ciò che le bambine e i bambini costruiranno insieme.
Sarà bello farlo con chi avrà voglia di accompagnarci.