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lunedì 14 dicembre 2015

Libri PIPPI: Le mutande di Orso Bianco



Siete alla ricerca di un regalo natalizio per i più piccoli? Il libro di oggi è tutto dedicato a loro.


Generalmente diffido di albi con cacche, pipì e mutande nel titolo - parto dall’idea che nessuno potrà mai essere all’altezza dell’illustre predecessore,

Chi me l’ha fatta in testa?




ma davanti a questo libro non ho potuto restare indifferente.



Le mutande di Orso Bianco




di tupera tupera (pseudonimo adottato da Tatsuya Kameyama e Atsuko Nakagawa), Salani


mi ha chiamato tra tutti i libri esposti sugli scaffali reparto Ragazzi della libreria di un centro commerciale. Sicuramente la bandella a forma di mutanda strategicamente posizionata in copertina ha fatto il suo. Ma che dire del muso di Orso Bianco, in cui tutto è perfettamente simmetrico, e soprattutto della sua espressione smarrita e preoccupata?

La storia è semplice: l’orso polare ha smarrito le sue mutande, e l’amico topo si offre di aiutarlo nella ricerca. Da questo momento, i due si troveranno di fronte mutande diverse per dimensioni e fantasia; medie a strisce, enormi e decorate da dolciumi, minuscole a fiorellini, rosa per amanti dei topi, a pois azzurri con dieci buchi per le zampe o indossate come berretto e decorate con deliziose carote.
Naturalmente, nessuna di queste mutande appartiene all’orso polare… Ma allora, dove saranno finite le mutande (bianche) di Orso Bianco?

Un libro delizioso, perfetto per i più piccoli e, credo, soprattutto per quelli alle prese con il delicato passaggio dai pannolini alle mutande.



Come incomincia:

“Dove saranno finite?
L’orso polare è disperato.

“Che succede?”
Il topo, suo amico, è corso da lui preoccupatissimo.
“Ho perso le mie mutande!”
“Oh, no! Quali ti eri messo, oggi?
“Non me lo ricordo più…”

“Stai tranquillo, le troveremo.
Ti aiuto io a cercarle!”
“Grazie!”

tupera tupera, Le mutande di Orso Bianco, Salani





martedì 17 giugno 2014

Un orsetto troppo ordinato


Chissà quanti bambini si ritrovano, in questi giorni, alle prese con camerette da riordinare: potrebbe essere un compito delle vacanze assai gradito dai genitori, soprattutto dalle mamme. Molti bambini che conosco (in particolare una bambina un po’ cresciuta che vive con me) potrebbero davvero riconoscersi nel l’orsetto protagonista di questo libro.


Un orsetto troppo ordinato



“È la nostra disperazione!” pensano i genitori di Birbo, l’orsetto più disordinato che ci sia. E così i signori Bruni decidono di rivolgersi al dottor Ipnoticus, specialista nel curare e risolvere i casi più disperati.

Come incomincia:

“I signori Bruni vivono in una bella casa con le persiane gialle e gli alberi da frutto in giardino.
Quando non erano al lavoro, il signor Bruni faceva le parole incrociate e la signora Bruni fiori di seta. La vita avrebbe potuto essere perfetta se non fosse stato per Birbo, il loro unico figlio.
Birbo Bruni era una spina nel fianco dei genitori. Nella sua stanza, infatti, regnava il più grande disordine. I suoi vestiti erano sempre spiegazzati e sporchi. I suoi capelli erano sempre spettinati. Per farla breve, Birbo bruni era il più trasandato orsetto sulla faccia della terra.
I signori Bruni erano disperati. –Fa’ così!- gli dicevano. –Non fare così!- lo imploravano. Ma Birbo non gli dava mai retta. I signori Bruni non sapevano più dove sbattere la testa.”

WEST C., Un orsetto troppo ordinato, Piemme Junior