Una famiglia di sette topini, mamma, papà e
talvolta anche i nonni. Le loro avventure si snodano sul filo della
quotidianità, quella che ogni bambino vive (con un’eccezione per il bucato; chi
dei nostri bambini avrà mai lavato qualche panno insieme ai grandi? Per fortuna
oggi ci sono le lavatrici… Eppure uno dei miei ricordi più belli riguarda i
fazzoletti lavati, e persi, nel ruscello accanto al prato in montagna dove
intanto tutti i grandi lavoravano il fieno…)
Nel mondo di Iwamura i colori sono
tenui, la natura è accogliente, anche se talvolta può capitare qualche
situazione pericolosa (un serpente nel bosco, papà che si allontana in mare sul
materassino…); i topini affrontano situazioni nuove accompagnati e aiutati
dagli adulti, che non si sostituiscono a loro, ma permettono di fare
esperienza, anche in situazioni non del tutto conosciute, proprio come dovrebbe
avvenire per i piccoli a due zampe e senza baffi.
Le avventure della famiglia Topini si
snodano in quattro albi sapientemente e delicatamente illustrati.
Ieri in classe abbiamo letto
Come incomincia:
“Il vento soffia e fiocca
la neve. E' un inverno molto freddo.
Che cosa stanno facendo i topini
nella grande stanza riscaldata dalla stufa?
Due stanno segando, gli altri, seduti
attorno al tavolo, stanno preparando un nuovo gioco.”
IWAMURA K., L'inverno
della famiglia Topini, Babalibri
A settembre, invece,
avevamo incominciato la scuola con
Come incomincia:
“Nel bosco sia avvicina l’autunno e mamma Topini è
molto indaffarata. Domani i suoi sette topolini andranno a scuola per la prima
volta.
Sette cappelli fabbricati con i tappi di bottiglia.
Sette tascapani gialli. Sette paia di scarpe in guscio di noce. Tutto fatto da
mamma Topini.
-Domani andrete a scuola. Questa sera, quindi, bisogna
andare a letto presto-, dice la mamma.
Ma i sette piccoli rispondono: -Io non voglio andare a
scuola perché è troppo lontana.
-Io non voglio andarci perché di mattina ho sonno.
-Io non voglio andarci perché fuori c’è il vento
freddo.
-Io non voglio andarci perché non conosco gli altri
bambini.
-Io non voglio andarci perché ci sono i cattivi.
-Io non voglio andarci perché lungo la strada ci sono
i serpenti.
-Io non voglio andarci perché non voglio.”
YAMASHITA–IWAMURA, La famiglia Topini va a scuola, Babalibri
Ci mancano ormai solo le ultime due avventure:
Come incomincia:
“Dopo la pioggia la luce del sole
illumina il bosco. La cicala incomincia a cantare.
Mamma Topina dice ai topini: -Oggi
dobbiamo fare il bucato: portatemi i pantaloni, le camicie, le lenzuola e i
pigiamini.
Fa molto caldo, questa mattina! Che
bello fare il bucato con la mamma! Fra poco arriveranno anche il Papà e i
Nonni.
Il giglio di montagna è fiorito e
sulle sue foglie luccicano gocce di rugiada. Un topino per scherzo si è messo
in testa un lenzuolo!
Nell’aria spira fresco e leggero un
venticello ei topini raggiungono il fiume saltellando.”
IWAMURA K., Il bucato della
famiglia Topini, Babalibri
E prima
delle vacanze estive
Come incomincia:
“Sette topini vanno a scuola. Domani però la scuola
finisce e cominciano le vacanze estive.
-Domani andremo tutti al mare-, dice Papà.
I sette topini saltano di gioia.
-Io so nuotare a stile libero.
-Io so nuotare a rana.
-Io farò surf.
-Io sci d’acqua.
-Io pescherò.
-Io nuoterò a cagnolino.
-E io a topolino.
Ma sarà saggio portare i topini al mare? E se si
perdono? E se si fanno male? E se vengono trascinati via dalle onde?
Preoccupato, Papà costruisce sette salvagenti e a ognuno attacca una lunga
corda.”
YAMASHITA–IWAMURA,La famiglia Topini va al mare,Babalibri
P.s. Un solo dubbio: perché mamma è scritto sempre in
minuscolo, mentre Papà in maiuscolo? Scelta degli autori o del traduttore? In
ogni caso, scelta discutibile…
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