giovedì 19 dicembre 2013

Sogno di neve

Uno tra i miei libri natalizi preferiti è senz’altro

 


dell’inimitabile Eric Carle.

Come incomincia:

“In una fattoria viveva un vecchio signore. Possedeva solo pochi animali. Li poteva contare sulle dita di una mano. Così decise di chiamarli Uno, Due, Tre, Quattro e Cinque.

Vicino alla stalla c’era un piccolo albero. Il vecchio signore lo chiamò Albero. Ogni volta che passava di lì lo salutava dicendogli: -Buongiorno Albero!”

 

CARLE E., Sogno di neve, Il Castoro
 
 

Ricordavo di averlo già letto ai miei alunni del ciclo precedente, proprio in prima, e di aver realizzato con loro la nevicata che ricopre il paesaggio.

Siccome non amo i “lavoretti” (la parola stessa mi causa un’insopportabile orticaria), da sempre, per Natale, con i miei alunni realizziamo solo i biglietti augurali, cercando di renderli il più possibile originali e personalizzati.

Quest’anno è stato proprio Sogno di neve a darmi l’idea; come dicevo stamattina ai bambini: “La maestra non inventa nulla, però conosce tanti libri, e quindi è diventata brava a copiare!”

Abbiamo realizzato i biglietti illustrando e colorando con i pennarelli un cartoncino ottenuto ritagliando il foglio da disegno F4 in formato A4, piegato a metà. Poi abbiamo incollato al centro il cartoncino con la sagomatura delle pieghe per l’effetto pop-up;

 

 
 
nel frattempo, la neve a tempera bianca asciugava sull’acetato.


 

 

 

 

 

 








Ed ecco alcune panoramiche d’insieme…
 







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