Il coniglietto Ricki
ha un problema molto grosso: uno dei suoi orecchi penzola verso il
basso. Naturalmente tutti i suoi amici lo prendono in giro e si sbellicano
dalle risate ad ogni tentativo di nascondere o correggere questo suo difetto:
appendersi ad un ramo a testa in giù, nascondere gli orecchi sotto un
copriteiera della nonna, infilare una carota nell’orecchio o steccarlo con un
po’ di spago e un ramoscello secco.
Il dottore lo rassicura: non c’è nulla di strano,
tutti gli orecchi sono diversi. E può sempre insegnare agli amici come fare per
diventare uguali a lui.
Come incomincia:
“Ci sono conigli grassi e conigli magri, conigli alti
e conigli bassi, conigli intelligenti e conigli sciocchi, conigli puliti e
conigli sporchi, conigli maschi e coniglie femmine. E tutti hanno due lunghi
orecchi.
Anche Ricki ha
due lunghi orecchi, solo che…uno dei due è diverso. Gli orecchi dei conigli
dovrebbero stare dritti dritti, TUTTI E DUE! L’orecchio destro di Ricki, invece, PENDE ALL’INGIU’ come
uno strofinaccio!
-Ehi, orecchio floscio!- lo prendono in giro gli altri
conigli. –Tira su quegli orecchi, fai come noi.”
VAN
GENECHTEN G., Ricki, Clavis
Com’è difficile la vita per Riccetto! Per colpa dei suoi aculei fa scoppiare palloni, rompe
ragnatele, punge i compagni di gioco. Per un attimo desidera addirittura
diventare un riccio pelato: se solo il vento, per magia, gli strappasse via
tutte le spine!
Ma il topo sapiente non è
d’accordo, e gli ricorda quanto siano utili le sue armi pungenti. Così Riccettodecide di accettarsi com’è, e scopre a quante
cose possano servire i suoi aculei appuntiti.
Come incomincia:
“ -Amico Riccio, non pianger
così-
gli dice il Topo, -siediti
qui!
Posso aiutarti? Spero di
sì.-
-Mio caro Topo, che cosa
vuoi fare?
Nessuno al mondo mi può
aiutare-
Risponde il Riccio. –Su,
lasciami stare.-
-Vorrei le piume di un
passerotto,
vorrei la pelliccia d’un
orsacchiotto,
ma ho le spine, di sopra e
di sotto.
Appena mi muovo – certo lo
sai –
Pungo e punzecchio, combino
dei guai:
insieme agli altri io non
gioco mai.”
FORTIS DE HIERONYMIS E., Riccetto, Le rane Interlinea
Il
sole scotta, nella savana, e fa un gran caldo.
Ranocchio ha molta sete, e succhia un gran sorso dalla
pozza. In un attimo l’ha svuotata.
Poi
svuota anche la pozza vicina, ed il ruscello, lo stagno, il fiume, le dighe, i
pozzi e il grande mare blu. Il mare, però, non lo assaggia nemmeno: l’acqua
salata non gli piace.
Gli
altri animali sono furibondi, ma Ranocchio
non ha proprio intenzione di restituire
l’acqua. Ma ci sarà pure un modo per fargli aprire la bocca…
Come
incomincia:
“Nella savana generosa e sicura, tutti gli animali vivono insieme, in pace e amicizia.
Riposano all’ombra degli alberi, devono l’acqua
fresca e ci sguazzano quando fa molto, molto caldo.
Il sole scotta, e Ranocchio dice:-Moglie,
o bevo un sorso d’acqua o cado stecchito!
E Ranocchio
succhia un gran sorso dalla pozza.
Che bontà! Grandissima bontà!
Una tale bontà che Ranocchio svuota
tutta la pozza. Ma non gli basta: succhia anche la pozza vicina, e poi il
ruscello.”
GROBLER
P., Solo
un sorso, Ranocchio, Lemniscaat
Cosa succederebbe se a una bambina di sei anni
capitasse fra le mani una matita magica, che, invece di scrivere ciò che la
maestra detta, scrive ciò che vuole? E’ quello che succede alla piccola Rosalia, che si troverà alle prese con
una maestra tanto infuriata da somigliare a un drago.
Come incomincia:
“Rosalia ha
sei anni.
I suoi pensieri stanno a sei
anni d’altezza dal suolo, e i suoi occhi osservano tutt’intorno con lo sguardo
dei sei anni.
Quando parla, dalla bocca le
escono farfalle che volteggiano liete nell’aria, e si allontanano in fila,
dicendosi paroline dolci con i loro colori di sei anni.
E le sue mani, dalle dita
anch’esse di sei anni, toccano ogni cosa con sei carezze.
E sei sospiri sospirano
insieme, cullandosi in quel piccolo cuore di sei anni.”
CORTIZAS A., La matita di
Rosalia, Il Battello a Vapore Piemme Junior
KRINGS A., Rosetta
va al mare, Babalibri
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