Ci sono persone, prima
ancora che blog, verso cui sono fortemente debitrice, per quanto in questi anni di
frequentazione (seppur virtuale) hanno saputo regalarmi, arricchendo le mie
conoscenze e la possibilità di proporre ai bambini testi sempre nuovi
e di qualità.
Una di queste persone è
certamente Carla Ghisalberti, al cui blog http://letturacandita.blogspot.it/, attingo a piene mani, sempre certa
di scoprire tesori che altrimenti potrebbero andare perduti.
Qualche settimana fa, ad
esempio, ho letto questa sua recensione http://letturacandita.blogspot.it/2014/02/la-borsetta-della-sirena-libri-per_18.html
Quando, qualche giorno dopo, mi sono trovata di fronte il libro sullo
scaffale di una grande libreria, non ho saputo resistere.
Quale altro animale, se non il migliore amico dell’uomo, per presentare ai bambini la lettera C?
Io e Carla, poi, oltre all’amore per la letteratura per l’infanzia , condividiamo anche quello per i quattrozampe pelosi, oltre che per la cucina, quindi la scelta è stata obbligata.
Cosa c’è di più soffice e tenero del naso di un cane? Ma perché è sempre bagnato?
Tutto cominciò con l’Arca, e un diluvio…
Come incomincia:
“Tanto,
tanto tempo fa, non molto dopo la creazione del mondo, cominciò a piovere. Era
una pioggia battente, con scrosci che cadevano dal cielo come barre d’acciaio e
sembrava non smettere mai.
Fu
allora che un uomo di nome Noè, che era molto saggio, iniziò a costruire una
grande barca di salvataggio. Era fatta di una enorme quantità di tronchi e fu
chiamata Arca.
Noè
cercò ovunque e raccolse tutte le creature che gli venivano in mente. Invitò
sull’arca perfino lumache, ragni e altri viscidi esseri striscianti che la
maggior parte della gente uccide calpestandoli o con gli insetticidi.
Per
ultimo, a bordo dell’arca di Noè, salì il cane. Era un tale miscuglio di cose
che era impossibile dire di che razza fosse. Ma una cosa era certa: aveva un
grande naso, nero e soffice.”
STEVEN – TORSETER, Perché il cane ha il naso bagnato?, ElectaKids
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