Non potevano quindi mancare storie puzzolenti:
“Chi me l’ha fatta in testa?”, glorioso capostipite di un filone che
negli ultimi anni ha contato sempre più imitazioni, resta inarrivabile, ma era già stato letto mesi fa, all’epoca della T.
http://apedario.blogspot.it/2013/12/t-come-talpe.html
Ho quindi proposto ai
bambini tre storie molto diverse: nella prima, “Le cacche del coniglio” di
Pittau – Gervais, Il Castoro,
l’argomento è esibito, ripetuto, per la gioia dei bambini che vedono salire la montagna di cacche fino al cielo e sentono ripetere CACCHE CACCHE CACCHE allo sfinimento.
Nel secondo, invece, “Pina
la mosca”, di Gusti, Il Castoro, la cacca fa la sua comparsa, in maniera assolutamente imprevedibile,
solo alla fine; ed è un’autentica sorpresa anche per i lettori più sgamati.
L’ultimo, “Il
gigante Gambipiombo”, di Fabian Negrin, Orecchio Acerbo, non parla di puzze solide ma gassose; “scorregge”,
le chiama, con il nome che tanto fa ridere i bambini (e anche qui, il suono
duro C la fa da padrone, insieme alla roboante R, tanto più che il gigante va a
caccia di oche, scambiandole addirittura per cammelli)
Nessun commento:
Posta un commento