Ci
sono moti del cuore, sentimenti, empatie, che passano attraverso
l'web e hanno poi la fortuna di concretizzarsi in una conoscenza
concreta, fisica, tutt'altro che vrtuale. Con Carla Ghisalberti di http://letturacandita.blogspot.it/ è
andata così: da tempo seguivo il suo blog, con la consapevolezza
sempre più radicata che nessun'altra come lei sapesse parlare di
libri dritto al cuore di chi legge, con competenza, occhio critico,
passione.
A
Bologna, alla Fiera del libro per ragazzi, incontrarla è stato per
me emozionante, come se avessi conosciuto il mio autore preferito.
Poche
settimane fa, da Tommaso http://spaziolaboratoriolacornice.blogspot.it/ ho partecipato ad una sua lezione/incontro
sulla poetica di Blexbolex: ne esono uscita con tre splendide
dediche e la certezza che sia una persona rara.
Sono
al mare da qualche giorno, e i miei post giornalieri sono pronti da
tempo: qui pubblico, e solo raramente aggiungo qualcosa (non avrei
potuto certo muovermi con la mole di libri necessaria).
Questa
mattina, apro facebook e trovo un suo post, personale, in cui fa
riferimento al mio libro di oggi, quello per cui ho riportato
esattamente ogni parola della sua recensione, perchè Carla, davvero,
è speciale.
E
allora, che balena sia!
Dal
blog di Carla Ghisalberti
“I
libri di Julie Fogliano sono poesie in qualsiasi direzione tu li
guardi. Ci hanno raccontato l'attesa, in tutte le sue fasi.
Struggimento misto a tensione verso ciò che non sappiamo, sbagli e
abbagli che si avvicendano e infine l'emozione di essere esauditi nel
desiderio: questo è ciò che abbiamo visto in quel bambino che
aspettava trepidante che i semi piantati sbucassero con il loro verde
pallido primaverile dal marrone compatto della terra invernale. E con
lui il suo cane, muto e solidale, come solo i cani sanno essere
talvolta.
Anche
in Se vuoi vedere una balena c'è un bambino che aspetta, anche qui
il suo gran cane, ma in questo caso la sua missione è diversa e
richiede un impegno maggiore: lui non solo deve aspettare ma,
contemporaneamente, deve anche saper restare attento. Per vedere una
balena occorre una finestra aperta sull'immenso oceano. Mica poco. Il
vedere la balena, riuscire a incrociare il suo sguardo, dipende dal
caso ma anche molto dalla sua concentrazione, dal suo impegno
determinato. Ed è per questo che la poltrona non può essere troppo
comoda e la coperta troppo morbida, perché altrimenti rischierebbe,
nella confortevolezza, di perdere di vista il suo obiettivo. Non deve
guardare neanche il pellicano, perché non è una balena: sembra
un'ovvietà affermarlo, ma distrarsi può essere pericoloso...”
Un albo emozionante e delicato sul desiderio, l'attesa, il tempo dedicato a coltivare le proprie passioni... Chissà perchè mi sembra di non parlare d'altro, ultimamente... http://apedario.blogspot.it/2014/07/posta-per-la-tigre.html
Se
vuoi vedere una balena
Se vuoi vedere una balena, devi
sapere a cosa non assomiglia: certamente non a delle rose rosse o a
un pellicano, ma forse ai pirati ? Se vuoi vedere una balena devi
scrutare attentamente il mare e aspettare… aspettare… aspettare…
Come incomincia:
“Se
vuoi vedere una balena ti servirà una finestra
e
un oceano
e
del tempo per aspettare
e
del tempo per guardare
e
del tempo per pensare se -quella è una balena?-
e
del tempo per renderti conto che -no, è solo un uccellino-
se
vuoi vedere una balena
ti
servirà una poltrona non troppo comoda
e
una coperta non troppo morbida
perché
gli occhi sonnolenti non vedono balene
e
le balene non aspettano di essere viste...”
FOGLIANO – STEAD, Se vuoi
vedere una balena, Babalibri
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