Ponendo
l’attenzione sulle diverse individualità e su ciò che ci rende unici e
speciali, certo corriamo il rischio di accentuare l’egocentrismo innato del
bambino, che a questa
età e in quest’epoca non è facile superare, e che rende la propria
individualità semplicemente ed egoisticamente esprimibile con un piccolo
aggettivo possessivo. Se IO sono al centro del mondo, sia del mio piccolo
casalingo che di quello esterno, tutto sarà MIO, sottoposto alle mie necessità
e ai miei desideri. La relazione equilibrata con l’altro si costruisce invece
proprio a partire dal riconoscimento anche delle necessità e dei desideri
altrui.
Da IO a MIO il passo è molto breve:
questa mattina ho proposto in classe la lettura di due albi molto simili nel
titolo
Gli animali
della foresta cercano d’impossessarsi di un uovo. Ma avranno tutti una bella
sorpresa…
Come
incomincia:
“Nella giungla, nella terribile giungla…
un ranocchio trova un uovo! –Ah! Ah! Mio!
Mio! Questo è mio!
Sss…Sss…Sss…-Mio! Mio! Questo è mio!- dice
il serpente.
Flap! Flap! Flap! –Mio! Mio! Questo è
mio!- dice l’aquila.
Hem! Hem!–Mio! Mio! Questo è mio!- dice il
varano
VAN ZEVEREN M., Mio! Mio! Mio!, Babalibri
Tre rane non sanno far altro che
litigare e pensare per sé, fino a quando non corrono un serio pericolo, e il
saggio rospo riesce a far comprendere loro che “insieme è meglio”.
Sull’isolotto vivevano tre rane, Gianni, Piero e Lidia. Benché
fossero fratelli, litigavano dall’alba al tramonto.
-Levati dall’acqua!- gridò Gianni, -L’acqua è mia!
-Via dall’isola!- urlò Piero, -La terra è mia!
-L’aria è mia! Strillò Lidia, mentre saltava in giro a caccia di
farfalle.”
LIONNI L., È mio!, Fatatrac
Nessun commento:
Posta un commento