Osvaldo, un orribile, spaventoso mostro, terrorizza
gli abitanti del regno. Il re promette la mano della figlia a chi lo catturerà.
Valentino non sembra il candidato più adatto, ma quando comincia a raccontare…
Ora Osvaldo non vuole più spaventare nessuno, ma desidera solo qualcuno che ogni sera
gli racconti una storia.Come incomincia:
“Questa è la storia di un regno, di un re e della sua figlia adorata.
E’ anche la storia di Osvaldo, il mostro spaventoso. Un mostro astuto e feroce, abile e forte, proprio il tipo di mostro difficile da acciuffare.
-Il primo che lo catturerà, la principessa sposerà-, annunciò il re.
-Ah, ah, ah! Avete visto che mezza cartuccia?”
DE GREEF S., Il mostro che amava le storie, Babalibri
Olivia si veste, va in spiaggia, costruisce
castelli, si ustiona, va al museo, dipinge, ascolta storie, sogna…
Un libro in
bianco, nero, grigio e …rosso!
Come
incomincia:
“Questa è Olivia.
Sa fare bene
un sacco di cose. La sua specialità è sfinire tutti. Lei compresa.”
FALCONER I., Olivia, Giannino Stoppani
Edizioni
Questa mattina il sole si sente strano. Non sarà per
caso malato?
Tutti accorrono in suo aiuto. Gli uccellini, la
dottoressa, la luna Giovanna e soprattutto la nuvola Olga. Lei può passare del tempo con lui e sederglisi accanto,
perché le nuvole non prendono mai la varicella!
Come incomincia:
“Oggi il sole si è svegliato un po’ pallido.
Il sole non ha voglia di fare colazione.
Al sole gira la testa.
Il sole deve rimettersi subito a letto.
Gli uccellini sono un po’ preoccupati. Il piccolo Pino
dice: -Guardate… Il sole ha le bolle rosse sulla faccia!-
E’ proprio vero. Sulla faccia tonda del sole ci sono
bolle rosse. Bisogna chiamare subito la dottoressa!”
COSTA N., La nuvola Olga e il sole, Emme
Edizioni
Odilio ha un
unico, grande sogno: spiccare il volo. Purtroppo Odilio non è un
uccello, ma un topino campagnolo.
Nessuno capisce la sua grande passione, neppure il suo
più grande amico, finchè un giorno la cicogna Marinella atterra proprio accanto
a lui…E’ sicuro che un giorno spiccherà il volo!”
Un’allegra
famigliola a caccia di un orso,
attraverso campi, fiumi, melma, boschi, tempeste.
Finalmente
giunti ad un riparo sicuro, un umido naso lucente, due grandi orecchie pelose,
due occhi enormi sporgenti: è un orso. E
così, via dalla grotta, dalla tempesta, dal bosco, dalla melma, dal fiume, dal
campo, per finire tutti nel letto, sotto il piumone.
Come
incomincia:
“A caccia
dell’orso andiamo.
Di un orsogrande e grosso.
Ma che bella
giornata!
Paura non abbiamo.
Oh oh! Un
campo!
Un campo di
erba frusciante!
Non si può
passare sopra.
Non si può
passare sotto.
Oh no!
Ci dobbiam
passare in mezzo!
Svish svush!
Svish svush!
Svish
svush!”
ROSEN M. –
OXENBURY H., A caccia dell’Orso, Mondadori
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