Oggi il nostro lavoro ha subito una brusca
accelerazione: addirittura due vocali insieme!
L’unione di
due semplici vocali fa scaturire un mondo intero: quello di un bambino che si
differenzia dall’altro da sé, scoprendo la propria unicità, fino a quando…
Come incomincia:
(grandi sagome nere dei genitori, la
mamma è in attesa)
( culla) IO
LA MIA MAMMA
IL MIO PAPA’
I MIEI NONNI
LA MIA PALLA
IL MIO CANE
IL MIO CANE
LA MIA CASA
(il bambino è accanto alla mamma in
attesa)
(il bambino è leggermente discosto dalla
culla)
(dall’interno della culla si leva il
fumetto) IO
COTTIN M., Io, Gallucci
Il protagonista, IO, parla di sé in prima persona, riferendo ogni familiare, animale o oggetto, a se stesso, fin quando arriva un’altra individualità, un nuovo IO. E a quel punto, cosa succederà al primo IO?
I bambini mi hanno chiesto
più volte di rivedere le immagini, alcuni chiaramente galvanizzati dall’idea
che la maestra proponesse loro di riprodurre un’immagine dell’albo utilizzando,
come nell’originale, solo il nero
(probabilmente demonizzato da genitori preoccupati dal suo significato nell’interpretazione
del disegno infantile!)
(So bene che permettere
ad ogni bambino di illustrare ciò che desidera per poi farsi dettare la
relativa didascalia richiede tempi lunghi; ma mi chiedo spesso come potrei
avviare i bambini ad una produzione individuale, personale, originale, se
chiedessi a tutti di rappresentare la stessa illustrazione e soprattutto facessi scrivere una frase identica per tutti…)
Nella pagina successiva,
al centro della prima riga ogni bambino ha scritto IO e sotto ha disegnato il
proprio autoritratto
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