Ieri e oggi, sul nostro cammino di riconoscimento della propria identità nel rispetto della diversità, abbiamo incontrato un rinoceronte, anzi,
un rinoceronte femmina, Evelina
di
Mara Dompè, Annalisa Sanmartino e Giulia Torelli, edizioni Prìncipi & Princípi (qui http://principieprincipi.blogspot.it/2012/10/evelina-verde-mela.html la pagina sul blog della casa editrice).
Subito
si sono alzate moltissime mani: ognuno aveva da raccontare un incontro più o
meno ravvicinato con un rinoceronte.
Osservando
attentamente l’immagine di copertina (qualcuno ha scambiato Evelina con un
toro, e subito è partita un disquisizione sul numero di corna), una bambina mi
ha fatto notare che in realtà anche i rinoceronti hanno due corni: uno più
grosso, quello che tutti abbiamo ben in mente, e uno più piccolo appena sopra.
Insieme abbiamo letto il libro,
preoccupandoci, rattristandoci, emozionandoci con Evelina. Poi ogni bambino ha
disegnato e scritto ciò che più l’ha colpito:
Evelina si guarda allo specchio
Evelina cerca il suo corno rosso del martedì
Evelina è triste perché non trova il suo corno rosso
Evelina va al lavoro con la metropolitana
Evelina è felice perché ha incontrato Adalberto
Tutti i
rinoceronti, si sa, la sera, prima di addormentarsi, tolgono il corno per poter
dormire comodamente. Evelina però ha perso il suo corno rosso ciliegia
del martedì e decide di indossare
quello color verde mela del mercoledì, che le fa risaltare gli occhi e dà un
bel riflesso alla sua pelle. È felice e si sente bellissima, ma fuori tutti gli
altri rinoceronti si ostinano a fissarla, e lei comincia a sentirsi un po’
strana. Che vergogna, soprattutto per lei che lavora all’ufficio oggetti
smarriti! Ma per fortuna anche Adalberto indossa un corno del colore sbagliato,
quello giallo scuolabus del lunedì!
Come
incomincia:
"Ogni sera, prima di andare a letto, i rinoceronti si tolgono il corno dal
muso. Non c’è niente di strano: come farebbero altrimenti a dormire comodi e a
rigirarsi sul cuscino?
La mattina, si sfregano gli occhi, si
guardano allo specchio e indossano il corno del colore giusto a seconda del
giorno della settimana.
I rinoceronti hanno abitudini molto
regolari.
Come tutti gli altri rinoceronti, anche
Evelina, dopo aver spento la sveglia, scende dal letto a va a guardarsi nello
specchio del comò. –Che faccia buffa, senza corno. È un po’ come se mi mancasse
un dente- dice quasi tutte le mattine.”
DOMPÈ M. – SANMARTINO A. – TORELLI G., Evelina verde mela, Prìncipi & Princípi
Dopo aver
letto la storia, mostrandone come sempre le immagini, abbiamo scritto il titolo
alla lavagna, utilizzando il pastello verde, poi abbiamo contato tutte le E: ce ne sono addirittura cinque!
Ho mostrato ai
bambini come sia semplice disegnare Evelina: con pochi tratti è possibile
caratterizzare il muso dell’animale.
Attività collegate
Soffermiamoci con i bambini su alcuni
aspetti della narrazione:
· per tutto il racconto, Evelina indosserà
solo e soltanto il corno verde mela; nemmeno quando quello rosso sarà lì, a
portata di mano, nel cassetto dell’ufficio oggetti smarriti, la protagonista
cederà alla tentazione di sostituirlo;
· all’inizio, Evelina sarà felice della
sua scelta (d’altro canto, il corno verde mela le sta a meraviglia!), ma
comincerà a sentirsi a disagio quando tutti gli altri rinoceronti, identici
l’uno all’altro, cominceranno a fissarla;
· Evelina lavora all’ufficio oggetti
smarriti: è una vera disdetta che proprio lei abbia smarrito il suo corno, come
non mancherà di farle notare il Direttore (che peraltro, nel suo ufficio, ha
appeso “L’urlo” di Munch in versione rinocerontesca);
· nella parte centrale del testo, Evelina
si ripete più volte:“Che vergogna!” fino a quando Adalberto, con uno sgargiante
corno giallo scuolabus del lunedì, non le rimanda una diversa immagine di sé:
“Stai benissimo, Evelina”;
· anche Adalberto indossa un corno
sbagliato, ma non se ne cura: ed Evelina torna a pensare che il corno verde
mela le stia benissimo.
Azioni al
risveglio
In
un’attività strettamente collegata a storia, ripetiamo ai bambini cosa fanno i
rinoceronti appena svegli: si sfregano gli occhi, si guardano allo specchio e
indossano il corno del colore giusto.
E noi?
Cerchiamo insieme quali azioni caratterizzano il risveglio di ognuno,
evidenziando somiglianze e differenze: poi scriviamo alla lavagna
MI ALZO
VADO IN BAGNO
FACCIO COLAZIONE
MI LAVO
MI VESTO
ESCO PER ANDARE A SCUOLA
Se lo
riteniamo opportuno, approfittiamo di questa attività per riflettere con i
bambini sull’importanza della prima colazione e degli alimenti con cui diamo
energia al nostro organismo (e al nostro cervello) per affrontare una mattinata
impegnativa.
Giorni della settimana…a colori!
Prepariamo un
cartellone che riproduca la sequenza colore
del corno/giorno della settimana, come indicato sul libro:
“Un corno giallo scuolabus il lunedì.
Un corno rosso ciliegia il martedì.
Un corno verde mela il mercoledì.
Un corno azzurro ghiaccio il giovedì.
Un corno violamelanzana il venerdì.
Un corno bianco nuvola il sabato.
Un corno blu notte la domenica.”
Se lo
riteniamo opportuno, realizziamo un lavoro individuale in cui ogni bambino
debba collegare il nome del giorno della settimana, colorato secondo le
indicazioni, all’oggetto che lo rappresenta
Colori e…
Dopo aver ben
memorizzato gli abbinamenti giorno della settimana/colore, proponiamo ai
bambini di trovarne di nuovi.
Questi i più probabili:
“Un corno giallo limone il lunedì.
Un corno rosso fragola il martedì.
Un corno verde erba il mercoledì.
Un corno azzurro cielo il giovedì.
Un corno viola prugna il venerdì.
Un corno bianco neve il sabato.
Un corno blu mare la domenica.
Cassetti e cassettiere
Nelle
illustrazioni del libro compaiono moltissime cassettiere: la prima, in camera
di Evelina (e probabilmente di ogni altro rinoceronte!) per riporre ogni corno
nel cassetto corrispondente; le altre, nell’ufficio oggetti smarriti, dove si
trova un po’ di tutto.
Osserviamo
attentamente le illustrazioni: su ogni cassetto dell’ufficio è rappresentata
l’immagine dell’oggetto che contiene.
In
un’attività pratica di classificazione, realizziamo insieme ai bambini alcuni
cassetti, al cui interno debbano inserire oggetti concreti, ritagli di giornale
o immagini disegnate, prime semplici parole…
Ufficio oggetti smarriti
Ad ognuno di
noi è capitato di smarrire qualcosa; è un’esperienza che riguarda da vicino
anche i bambini.
Scriviamo alla lavagna, perché ognuno
possa ricopiarla sul quaderno, la frase
(ALL’UFFICIO
OGGETTI SMARRITI) VORREI RITROVARE…
e chiediamo ai bambini di disegnare ciò
che hanno perduto e vorrebbero ritrovare.
N.B. Se riteniamo che l’intera frase sia troppo complessa, scegliamo solo
la parte finale.
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