Ieri
lunga e proficua attività di ricerca, illustrazione e scrittura di parole che
iniziano con PA.
Poi,
per evitare il rischio, già evidente dopo poche settimane, di ascoltare spesso le solite voci, mentre
alcuni rimangono attenti osservatori, ho distribuito ad ognuno un foglietto di
carta e ho chiesto loro di disegnare una cosa, un animale o una persona che
iniziasse con la sillaba PA.
In
questo modo ho scoperto riflessioni attente sulle parole, insospettati bagagli
lessicali, qualche comprensibile errore, che talvolta siamo riusciti a
trasformare in una parola coerente alla richiesta (la bambina che gioca in spiaggia ci ha fatto pensare alla PALETTA, i bambini che giocano in
cortile sono diventati una PARATA, mentre una palla leggermente ovoidale e con
dei segni sulla superficie è stata letta come PANE)...
Convinta
di essere riuscita a interpretarlo, ho chiesto all’autore di non dire cosa
avesse rappresentato, ma di farlo indovinare ai compagni. Le risposte sono
state le più disparate, ma nessuna si avvicinava alla soluzione, per me
assolutamente naturale.
Quando,
sorridendo sicura di me e della mia intuizione (naturalmente avevo pensato alla
parola PACE), ho chiesto al bambino di spiegare ai compagni quale parola avesse
rappresentato, la risposta è stata PATTO. Stupita, gli ho chiesto di spiegarne
il significato, e lui mi ha risposto con un sinonimo: promessa.
Per
una volta, anche la maestra è rimasta quasi senza parole (e ha fatto un PATTO con i bambini: sarebbero presto usciti in giardino a giocare)!
E
come premio,
Altra mattinata, altra classe, altre parole…
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