giovedì 28 agosto 2014

Ho una fata accanto


La mia passione per la poesia è relativamente recente: risale ad alcuni anni fa, quando ero insegnante nella scuola dell’infanzia e mi innamorai di alcuni libri di Tognolini e Piumini. Su tutti,


Mal di pancia calabrone


 e
Io mi ricordo quieto patato...



che utilizzai a lungo con i bambini più piccoli e che ancora adesso sfoglio con piacere alla ricerca di nuove perle.

Da quando sono passata alla scuola primaria, con l’insegnamento dell'italiano conoscere e fare poesia è diventato una sorta di “dovere”, di quelli alimentati dalla ricerca, dalla passione, dalla condivisione.
Ho scoperto così Shel Silverstein e Tony Mitton, Chiara Carminati e Fiona Waters, Giusi Quarenghi e Pablo Neruda, Giovanna Zoboli e Emily Dickinson, che, insieme ad altri,  con i loro libri riempiono gli scaffali della mia libreria.

Non posso dire di essere diventata competente; ma certo la ricerca, la lettura e la conoscenza hanno affinato orecchio e gusto.

Sulla spinta della necessità di trovare ogni giorno un momento da dedicare alla poesia, in particolare a quella per bambini e ragazzi, è nato il gruppo Fb  
Poesia piccola https://www.facebook.com/groups/752911364751678/ su cui quotidianamente condividiamo testi e suggerimenti di lettura.


Ed ecco il mio ultimo acquisto: 

Ho una fata accanto



di Lewis Carrol, Mottajunior (a cui va riconosciuto il merito di aver pubblicato, negli ultimi anni, altri titoli di poesia), splendidamente illustrato da Alessandro Sanna e tradotto da Francesca Cosi e Alessandra Repossi.


Un libro prezioso che raccoglie alcune delle più celebri poesie del maestro della letteratura nonsense insieme ad altre meno note. ''Il nonsense in Lewis Carroll costituisce la soluzione vitale di una contraddizione profonda tra sogno e realtà: la mente, messa davanti a ogni specie di ostacolo, trova una scappatoia nell'assurdo ritrovando così il gioco dell'infanzia come perduto strumento di conciliazione tra realtà e sogno e riaprendo all'uomo il regno misterioso abitato dai bambini'' (André Breton)




FRATELLO E SORELLA

“Sorella, ora devi dormire:
vai a letto, non farti punire”
le disse il fratello gentile.

“Ma vuoi che ti ammacchi le ossa,
ti faccia una gran faccia rossa?”
Rispose la bimba un po’ scossa.

“Sorella, non farmi i9nfuriare,
sennò ti dovrò cucinare:
se voglio ti posso pappare!”

La bimba alzò gli occhi attenti,
fissandolo disse: “Accidenti”
“Tu prova, e vedrai se ti penti!”.

Il bimbo filò dalla cuoca
E disse: “Ti prego, sii buona:
vorrei quella tua casseruola.”

Perché te la devo prestare?”
“Andiamo, non farmi spiegare:
mi serve, dovrei cucinare”.

“E allora che carne ti do?”
“Ho già mia sorella.” “Oh oh!”
“Mi dai la padella?” “Eh no!”

Lewis Carroll, Ho una fata accanto, Mottajunior
 

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