Che fare in un noiosissimo giorno di pioggia, quando
si è di cattivo umore perché non si può uscire a giocare a pallone con gli
amici?
Se siete fortunati, forse avete un papà come quello di
Pietro Pizza
Il piccolo Pietro è di
pessimo umore: stava per andare a giocare a pallone con gli amici ed ecco, si è
messo a piovere. Il suo papà non sopporta di vederlo così triste, e decide di
trasformarlo in un bambino-pizza da impastare, tirare di qua e di là, lanciare
in aria... Poi una bella spruzzata di olio d'oliva, farina e qualche fetta di
pomodoro... Ed ecco che alla pizza viene da ridere. Insomma, le pizze non
ridono! E i pizzaioli non fanno il solletico alle pizze! Ma quando è il momento
di tagliarla la pizza scappa via! Intanto è tornato il sole e la pizza può
andare a giocare tranquillamente con i suoi amici.
Come incomincia:
“Pietro è di cattivissimo umore. Stava per andare a giocare a pallone con
gli amici ed ecco, si è messo a piovere.
Il suo papà non ce la fa a vederlo così triste. Allora pensa di tirarlo su
e di farne una pizza.
Così lo stende sul tavolo della cucina… e comincia a impastarlo ben bene.
Lo tira di qua, lo tira di là…ora la pasta va girata e lanciata per aria…”
STEIG W., Pietro
Pizza, Salani
Questo il lavoro fatto
qualche mese fa a scuola con i miei bambini:
prosegue la conversazione su ciò che
piace, ma soprattutto NON piace.
A Pietro Pizza piace giocare a pallone, uscire, ma
anche divertirsi con il suo papà…
A Pietro Pizza NON piace la pioggia.
E ai bambini, cosa NON piace?
Un modo piuttosto movimentato per scoprire gusti,
passioni e idiosincrasie è il gioco del cambiaposto: in uno
spazio piuttosto ampio e lontano dalle altre classi (noi ieri l’abbiamo fatto
in un atrio, e forse i colleghi non sono stati proprio contenti contenti!) ci
si siede in cerchio. Poi l’insegnante incomincia:
Si alzano in piedi e cambiano di posto i bambini e le bambine a cui piace
giocare all’aperto.
Si alzano in piedi e cambiano di posto i bambini e le bambine a cui piace
fare i puzzles.
Si alzano in piedi e cambiano di posto i bambini e le bambine a cui piace
guardare la tv.
… farsi coccolare.
…ascoltare le storie.
…viaggiare in aereo.
…disegnare.
…le fragole.
…andare a scuola.
…fare ginnastica.
... a cui NON piace fare i compiti.
... a cui NON piace la minestra.
... giocare a calcio.
...
... giocare a calcio.
...
E via discorrendo, a seconda della fantasia di maestri
e bambini.
Questo è sicuramente un modo che permette anche ai più timidi e
insicuri di mettersi in gioco: non bisogna parlare, né mettersi al centro
dell’attenzione, ma solamente muoversi da un punto all’altro del cerchio.
Nessuno rifiuta di farlo…
Associato al libro di Pietro Pizza, abbiamo
fatto, solo a voce, un altro gioco, in cui a ogni bambino è stato associato un
cibo con l’iniziale del suo nome: grande successo per Federico Frappè, Sofia
Spaghetti e Michele Meringa…
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