Cosa può esserci di più fastidioso di un
raffreddore estivo?
Eppure talvolta succede:
naso tappato, narici che colano, un pizzicorino e… ETCIUUU!
Il raffreddore di Amos
Perbacco
Non sappiamo in che
stagione sia ambientata la vicenda di Amos Perbacco, che, nonostante un lavoro
estremamente impegnativo, non dimentica mai di giocare a scacchi con l’elefante,
fare una gara di corsa con la tartaruga, sedersi tranquillamente accanto al
pinguino e prestare il fazzoletto al rinoceronte.
Ma un mattino, ad aver
bisogno di un fazzoletto e di un po’ di riposo è proprio lui, il guardiano
dello zoo. E i suoi amici, per una volta, sono prontissimi a fare a ritroso il
viaggio dallo zoo alla casa di Amos Perbacco.
Come incomincia:
“Amos
Perbacco era un tipo mattiniero. Tutti i giorni, quando la sveglia suonava, lui
dondolava fuori dal letto e indossava l’uniforme appena stirata al posto del
pigiama.
Caricava
l’orologio e metteva un bollitore sul fornello. Poi si rivolgeva alla
zuccheriera dicendo: -Un cucchiaino per i miei fiocchi d’avena, per favore, e
due per il mio tè.
Sazio
e pronto per la giornata di lavoro, usciva con calma dalla porta di casa.
Come
tutti i giorni aspettava l’autobus numero cinque. –Prossima fermata, lo zoo-,
annunciava l’autista. –Le sei in punto. In perfetto orario-, diceva Amos.
Amos
aveva sempre molto da fare allo zoo, eppure trovava sempre il tempo per una
visita ai suoi amici.”
STEAD E. e P., Il raffreddore di Amos Perbacco, Babalibri
Nessun commento:
Posta un commento