Quando,
lo scorso inverno, ho avuto la fortuna di frequentare il corso
Leggerescrivere 2014 tenuto da Giovanna Zoboli, oltre a conoscere
splendide persone, ho scoperto moltissimi libri che probabilmente non
avrei avuto altra occasione di sfogliare: stranieri, italiani, nuovi, datati...
Anche
il libro di oggi mi è capitato tra le mani per la prima volta in
quell'occasione; poi, sfogliando 1001 libri da leggere prima di
diventare grandi
ho letto:
“Fin
dalla sua prima apparizione nel 1945, l'adorabile famiglia Mumin,
costituita da piccoli troll bianchi, ha incantato i lettori di tutto
il mondo.
Con
la faccia candida e tondeggiante e il naso grosso, questi personaggi
ricordano una simpatica famiglia di ippopotami. Vivono in una terra
chiamata Paese dei Mumin, dove affrontano insieme meravigliose
avventure, nate dall'inesauribile fantasia di Tove Jansson e
vivacemente descritte dai suoi incantevoli disegni.
Questo
racconto illustrato è uno dei più celebri della serie: il piccolo
troll Mumin torna a casa da mamma Mumin, dopo aver comprato il latte.
Lungo la strada, però, incontra Mimla, che non trova più la
sorellina Mi. I due decidono di andare a cercarla insieme.
Graficamente, il libro appare molto interessante: il testo principale
è scritto con caratteri che riproducono il corsivo, ma ogni sezione
termina con la domanda “E ORA PROVA A IMMAGINARE COSA STA PER
CAPITARE”.
I
fori presenti nelle pagine, che permettono di sbirciare quelle
successive, accrescono la suspense. Nonostante le situazioni e i
paesaggi fantastici e bizzarri (nel racconto compare persino un
aspirapolvere che risucchia i personaggi), le avventure dei Mumin
riflettono le esperienze quotidiane di una qualsiasi famiglia del
mondo reale.
Infine,
tutte le storie dei Mumin parlano d'amore: l'amore dei nostri cari,
degli amici e della comunità nella quale viviamo.”
E
adesso, che succede?
Come
incomincia:
“Erano
le cinque del pomeriggio, e il troll Mumin tornava a casa dalla
latteria. Il latte cantava nel bidone...la strada era lunga e paurosa
e il vento fischiava e frusciava tutto intorno, nello spazio profondo
del bosco .
Il
sole, laggiù, stava calando.
E
ORA PROVA A IMMAGINARE:
COSA
STA PER CAPITARE?
Ma
ecco, il buio bosco finì, e cominciò il prato fiorito. Tutto
allegro, il troll muoveva le gambe lungo il fresco e luminoso
sentiero.
Si
fermò sbalordito. Qualcosa di bitorzoluto sbucava all'orizzonte.
-CHE
SIA IL CAMINO DELLA CASA DELLA MAMMA?- disse, stupito.
-COME
E' DIVENTATO GRANDE!
Riprese
a salire più in fretta tra i fiori
E
ORA PROVA A IMMAGINARE:
COSA
STA PER CAPITARE?”
JANSSON
T., E adesso, che succede?, Salani
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