C’era una volta, tanto
tempo fa, un vecchietto
e una vecchietta, che vivevano
in una vecchia casetta un po’ storta,
Il
vecchietto e la vecchietta avevano sei canarini gialli
cinque
oche bianche
quattro
galline tutte a macchie
tre
gatti neri
due
panciuti porcellini
e una
grande mucca marrone
Un
bel mattino di marzo, la vecchietta si alzò dal letto, annusò l’aria profumata
e disse “E’ tempo di seminare!”
Così
il vecchietto e la vecchietta andarono nell’orto.
Seminarono
piselli e carote, patate e fagioli. Alla fine seminarono le rape.
Passarono i mesi e arrivò il momento del raccolto. Piselli, carote, fafioli e patate: com’è, come non è, alla fine rimase da raccogliere
una sola rapa. E sembrava davvero grossa. Anzi, gigante.
Da questo momento, sarà un susseguirsi di tentativi,
sempre più esasperati e sempre più vani. Il vecchietto chiamerà la vecchietta,
e poi la mucca, i due panciuti porcellini, i tre gatti neri, eccetera eccetera eccetera.
Nulla da fare: nonostante si mettano tutti insieme a tirare, a sollevare, a dare strattoni, la rapa non vuole saperne di muoversi.
Finché, finalmente, un piccolo, furbo topolino…
Da alcuni anni, la nostra
festa dell’accoglienza è questa: un bel libro, alcune maestre che lo leggono e
lo interpretano, 250 bambini in platea e una parte di essi sul palco, tutti
insieme protagonisti, il primo giorno così come per tutto un anno di scuola.
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