Cinque
mesi fa, in estate, scrivevo a proposito di questo libro:
Credo nel potere delle parole: le parole pronunciate e quelle scritte, le parole che occorrono per esprimere emozioni, sensazioni, e quelle che servono a narrare, le parole che avvicinano e che allontanano, le parole da cui nascono storie.
A ritrovar le storie
di Annamaria Gozzi e Monica Morini, illustrato da Daniela Iride Murgia
e
pubblicato da Edizioni Corsare
è un inno al potere della parola che si fa storia.
In un paese dove le parole
sono sbiadite, rimpicciolite, e le poche rimaste accorciano le storie, rendono
i ricordi invisibili e le bocche mute, un bel giorno appare sulla piazza il
Saltimbanco con un’Oca sotto il braccio. Cantano una strana filastrocca
Conta che ti conto
la
vita si racconta
tiritiritera
questa
è una storia quasi vera
e mostrano un cartello con scritto BICICLETTA.
Dopo qualche giorno, il primo barlume di una storia esce dai ricordi e dalle labbra di una donna. Poi è un bambino a ricordare, e a raccontare.
Il Saltimbanco scrive
parole sempre nuove: SO FARE, PAURA, ANIMALI…ma anche MORTE, ALBERI, LIBRI.
E quando, infine, l’Oca depone un uovo:
VITA
Quando
nasci non lo sai perché vivi.
Vibi
per parole di latte e miele di storie
per
collezionare rospi e lumache
per
il pane caldo
per
respirare il mare
pedalare
in discesa nelle sere di maggio
sentire
le voci del vento
nascere
di nuovo, nelle storie.
Ora, finalmente, il Saltimbanco può andarsene, alla ricerca di nuove piazze, di nuovi paesi, in cui riportare la voglia di storie.
Anche l’Oca se ne va con
lui, lasciando però in dono una piuma, che continua a disegnare un gioco, " ...un gioco antico come il tempo che chiamava a
raccontare ancora."
Ed è proprio il Gioco del
paese di Tarot, che troviamo al termine del libro, con le sue regole chiare:
Ogni giocatore sceglie un segnalino a piacere: bottone, sasso, seme.
Si
parte tutti dal Via.
A
turno si lancia un dado, o0gni casella chiama un racconto suggerito dalle
domande.
Chi
non racconta resta fermo.
Le
caselle con le oche sono jolly; chi arriva sull’oca ritira il dado una volta e
avanza.
Vince
chi primo raggiunge la casella Nascita.
Sa
raccontare chi sa ascoltare. Le storie camminano sempre, la fine è solo un
inizio.
1.
VIA Racconta una partenza.
VIA Racconta una partenza.
2.
BICICLETTA Chi
ti ha insegnato a stare in equilibrio? Hai mai avuto una bicicletta?
3.
SO FARE Quali
cose sai fare bene?
4.
PAURA Quando
hai avuto paura? Conosci una formula contro la paura?
5.
ANIMALI A
che animale assomigli? Quale hai salvato, incontrato, amato, desiderato?
6.
MORTE Quando
finisce la danza della vita? Dove stanno le persone che non ci sono più?
7.
…
Non posso fare a meno di pensare a come usare questo libro a scuola: mi piace immaginarne la lettura ad alta voce alla classe attenta, le loro domande, i disegni di ciò che li ha maggiormente colpiti.
E
ancora: il gioco dell’oca da fare suddivisi a squadre, rispettando attentamente
le regole; brevi storie da raccontare prima e da scrivere poi sulla suggestione
della lettura; un nuovo gioco dell’oca, realizzato insieme o a piccoli gruppi,
in cui inserire, ad ogni casella, nuove parole che generino nuove storie…
E
infine: uno spettacolo da regalare ai compagni più piccoli (o più
grandi) o alle famiglie, un gioco dell'oca personale che ogni bambino
possa regalare ai propri cari a Natale, Il gioco dell'Oca della
Poesia...
25 novembre 2015
I giorni giusti per usare questo splendido albo sono arrivati.
Ci servirà come traccia per il nostro spettacolo natalizio.
Intanto, leggiamo la storia e ne illustriamo i passaggi salienti.
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