Ci sono libri che se ne
stanno per anni pazienti e quieti negli scaffali, fiduciosi che prima o poi arriverà
anche il loro turno.
Ora che l’ho usato con i
bambini, mi sembra impossibile non averlo fatto prima. Eppure
Prima c’era un fiore
di
Angela Nanetti e Pia Valentinis, Mottajunior
era sul mio scaffale
poetico ormai da qualche anno. Eppure non mi aveva ancora chiamato.
Poi è successo. Qualche giorno fa, durante la ricerca di libri sugli alberi, questo libro mi è parso perfetto nel suo racchiudere in sé tutto il senso della vita stessa.
Come incomincia:
PRIMA…
DOPO… E POI?
SULL’ALBERO
C’ERA UN FIORE, UN FIORE TUTTO BIANCO. AVEVA CINQUE PETALI E SORRIDEVA AL SOLE.
E PRIMA?
C’ERA
UNA GEMMA VERDE, CHE NASCONDEVA UN SEGRETO.
E PRIMA?
C’ERA
UN RAMO NUDO, CHE TREMAVA DAL GELO.
PRIMA ERA INVERNO E L’ALBERO DORMIVA.
E DOPO?
LA
PRIMAVERA HA RIPORTATO IL SOLE.
E DOPO?
IL
RAMO SI È SVEGLIATO E HA MESSO UNA GEMMA.
E DOPO?
LA
GEMMA SI È DISCHIUSA E HA MOSTRATO IL FIORE.
E POI?
POI È ARRIVATA UN’APE E HA BACIATO IL
FIORE.
POI È VENUTO IL VENTO E GLI HA RUBATO I
PETALI.
POI È RIMASTO UN FRUTTO, PICCOLO COME UN
DENTINO.
E POI?
IL
SOLE L’HA SCALDATO, L’ALBERO L’HA NUTRITO E IL FRUTTO È DIVENTATO GRANDE, COME
IL CUORE DI UN BAMBINO.
E POI?
POI È ARRIVATO UN UCCELLO E L’HA
MANGIATO!
NANETTI A. – VALENTINIS P., Prima c’era un fiore, Mottajunior
Pare davvero di sentire una voce bambina:
E
POI? E POI? E POI?
Invece il libro si sviluppa in capitoli diversi, ognuno
guidato da semplici parole:
DOVE?
ADESSO
SOPRA…SOTTO
ovvero tutti quei connettivi logici e temporali tanto
importanti per costruire un pensiero, che si traduce in frase, in discorso
orale o testo scritto, completo, ricco e corretto.
E così, utilizzando alcune di questi parole tanto
semplici e importanti, i bambini hanno prima scritto le frasi per compito;
Poi, nelle due classi, abbiamo pensato a delle storie, che si sviluppassero utilizzando tutte queste parole:
C'era una volta il drago Alfredo che viveva dentro una caverna. Quando si arrabbiava sputava fuoco fuori dalla sua gigantesca bocca. Prima era amico di tutti, dopo si infuriava e poi iniziava ad arrostire tutto quello che aveva davanti.
Sopra
di lui abitava un re, che avrebbe tanto voluto riprendersi l'oro che
il drago gli aveva sottratto.
Una
mattina il re si svegliò molto presto ed esclamò: “Adesso
basta. Oggi ho preso un'importantissima
decisione: domani andrò a riprendermi
quel che mi appartiene, perché un re senza il suo oro non è un
re!”.
Sotto
la grotta scorreva un fiume, che si gettava nel lago dietro
il bosco, dove
il re diede appuntamento al drago.
Mentre
i due combattevano, gli elfi suonavano la tromba. Il drago, stordito
dal rumore, cadde a terra e morì. Il re si precipitò nella grotta a
riprendersi l'oro.
Il
giorno dopo, appena sveglio, Sua Maestà esclamò: “Ieri
è stata davvero una magnifica giornata!”
Sopra
un albero c'era un nido di uccello e sotto
c'era un buco.
Un
giorno l'uccello scivolò dal nido e vi cadde dentro.
Prima
cercò di volare via, dopo scoprì di
essere ferito e poi si aggrappò a una
radice.
Mentre
pigolava disperatamente, arrivò un unicorno; dietro
di lui però c'era un troll, che lo colpì e lo fece sbattere contro
l'albero.
L'uccellino
gridò: “Adesso chi mi salverà?”
Il
troll, sghignazzando, esclamò: “Oggi
è il mio giorno fortunato, domani è il
mio compleanno e ti spennerò per arrostirti.” Prese l'uccellino e
lo portò dentro la sua caverna, dove,
in cucina, sua moglie aveva già la pentola sul fuoco. Quando
il troll cercò di buttare l'uccellino dentro
la pentola, uno scoiattolo, che aveva visto tutto, lanciò una
ghianda in testa al troll, che lo rincorse fuori
dalla caverna. L'uccellino riuscì a fuggire e volò davanti
al brutto muso del troll, cinguettando allegramente: “Dovevi
arrostirmi ieri!”
C'era
una volta Giacomino, un avventuriero che aveva le armi e andava a
caccia di dinosauri. Prima li scovava,
dopo combatteva contro di loro e
poi, quando li aveva sconfitti,
recuperava le gemme. Giacomino, però, non sapeva che quelle gemme
appartenevano a dei mostri e che prendendole avrebbe scatenato
l'inferno.
Un
giorno, mentre mangiava dentro
la sua caverna, i mostri diedero l'assalto: scavarono una galleria
sotto il terreno e sbucarono di sorpresa
proprio dietro Giacomino. Quando
l'avventuriero si accorse della trappola in cui era caduto, si rese
conto che un masso stava per cadere sopra
di lui. Fortunatamente, furono i mostri a finire sotto
il masso: tutti, tranne il capo, che scappò con le gemme fuori
dalla caverna. Giacomino gridò: “Dove
sarà andato? Adesso sono troppo stanco:
mi faccio un pisolino e ci penserò domani!”
Quando
la mattina dopo si svegliò, esclamò: “Ieri
è stata una giornata terrificante, ma avevo promesso che oggi
avrei scovato il mio nemico. Quando me
lo troverò davanti agli occhi, lo farò a fettine!” Ma proprio in
quell'istante, vide le gemme al loro posto e si accorse che era stato
tutto un sogno!
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