Se
c'è una cosa che mi piace, è scrivere di un libro mentre lo apro
per la prima volta:
Il
cavaliere Panciaterra
di Gilles Bachelet, Il
castoro
si presenta, nonostante
il nome, ritto e fiero nella sua armatura, con l'elmo poggiato al
petto e nella mano destra un cestino rosa per la merenda. A fargli da
guardie, due denti di leone, quello di sinistra aperto, quello di
destra ancora in boccio. Sopra le antenne, svetta il vessillo verde e
rosa.
Le risguardie, su fondo
anch'esso rosa, mostrano 48 modelli di elmo: tutti muniti di antenne,
borchiati, piumati, con ali di farfalla o orecchie d'elefante. Fossi
un bambino, ci passerei il pomeriggio.
Il cavaliere
Panciaterra si sveglia con un unico pensiero nella mente, nonostante
la mano carezzevole della lumachina sdraiata accanto a lui:
“Non
c'è un minuto da perdere! Non c'è un minuto da perdere!” La
sua aiuola di fragole è stata invasa dall'esercito del suo nemico
giurato, il cavaliere Cornomolle, e la questione deve essere risolta
con una battaglia sanguinosa e senza pietà.
Così, dopo una
colazione frugale (un banchetto degno di un re), qualche
esercizio di ginnastica (mentre legge Le Figargo), una
toeletta veloce (nella vasca da bagno con le paperelle e il
grattaschiena), salta nell'armatura e infila l'elmo. È pronto.
E già non vediamo
l'ora di girar pagina per scoprire cosa farà.
In realtà non è del
tutto pronto: c'è ancora qualche messaggio da spedire
Oh. Stava andando
via senza salutare i suoi bambini.
Questa volta è
davvero pronto.
Se ne va. Sparito.
Solo un ultimo bacio
a sua moglie... e poi un ultimissimo.
E poi, forse, come
prosegue questa splendida storia un po' potete immaginarlo: ma non
del tutto, e bisogna per forza leggerlo. Leggerlo con uno o due
bambini accoccolati tra le braccia, sorridere con loro di questa
battaglia, dove i corpi sono stesi a terra semplicemente perché
hanno mangiato troppo. E ridere con loro di questa storia divertente
e di queste immagini colme di piccoli, imperdibili particolari. E
intanto, ripensare a quel che avviene quotidianamente, in molti
angoli del mondo, e augurarci, credendoci come un bambino, che possa
arrivare un tempo in cui non ci sia più tempo per farsi la guerra.
E se volete sfogliare il libro, potete farlo qui
P.s.
Sulle risguardie finali, 48 nuovi elmi. Non perdeteveli.
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