giovedì 26 novembre 2015

Io aspetto



Quando, qualche giorno fa, si è trattato di scegliere la parola da rappresentare durante lo spettacolo natalizio, mi sono tenuta per le mie due terze ATTESA.

Immaginavo quanto lavoro avrei potuto fare in queste settimane, e, soprattutto, avevo già uno splendido albo da cui iniziare.

Prima però ho chiesto ai bambini di completare la frase 


IO ASPETTO












Ed ecco quel che i bambini hanno amato fedelmente rappresentare da

Io aspetto





di Davide Calì e Serge Bloch, Kite

 per cui ringrazio infinitamente la mia amica Elisabetta Cremaschi.











 



 










I bambini hanno colto immediatamente la grandezza del libro, il suo senso più profondo, il  filo rosso che dà significato ad ogni pagina, collegando ognuna alla precedente e alla successiva. L’attesa di crescere, di un amore, di una lettera, di un figlio. L’attesa di una rassicurazione –che non arriverà-, del termine della sofferenza… e quella doppia pagina senza parole, con la morte che appare vittoriosa.
E Invece no, perché i figli sono ormai cresciuti, e l’attesa diventa quella di un nuovo bambino.
E mi colpisce che in un disegno la morte sia accostata al Natale, ma è naturale, è la vita che continua, e i bambini lo sanno bene, e sono maestri nell'insegnarcelo





Natale è ovviamente il grande protagonista della nostra attesa


 
 

 



ma una delle tavole che più mi incanta e mi commuove è l'attesa della primavera, con gli alberi che, al pari dei bambini, crescono e crescono...






Qui un estratto del libro. 

Qui  la bella recensione di Marina Petruzio.


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