La prima volta che mi sono trovata di fronte la copertina
di questo splendido albo
Di qui non si passa!
di
Isabel Minhós Martins
e Bernardo P. Carvalho, Topipittori
è stato sul blog Le figure dei libri, di Anna Castagnoli, che ne recensiva la pubblicazione spagnola da parte di
Planeta Tangerina.
Rapita delle immagini, ho
letto avidamente le sapienti parole di Anna, e ho
immediatamente convenuto con lei che questo libro fosse un capolavoro.
L’ho poi ritrovato nell'edizione originale in Fiera a
Bologna, ma sono incredibilmente riuscita ad attendere la pubblicazione italiana, che, puntuale, è arrivata in autunno.
Credo ci siano ben pochi
diritti che diamo per scontati come la libertà: e proprio sulla libertà, e sugli
ostacoli, gli impedimenti che ci impediscono di raggiungerla, si gioca l’idea
geniale di questo libro.
Il tema non è certo nuovo; ma
nuovo è sicuramente usare il margine interno del libro, la distinzione tra le
due pagine, come un limite invalicabile. In realtà, l’aveva già fatto
egregiamente Susy Lee ne L’onda, ma qui c’è addirittura una guardia incaricata
di proteggere lo spazio bianco della pagina destra:
Via via, giungono e si
affollano nuovi personaggi, tutti impegnati in diverse attività, e tutti allo
stesso modo stupiti da quella che è un’incomprensibile limitazione della
libertà propria e di tutti. Finché, dopo ben 7 pagine immacolate, ecco il punto di rottura, di non ritorno:
una semplice, piccola palla
rossa, sfuggita al controllo di piede di due ragazzini, Simone e Cristiano.
Nulla di voluto, certo: ce lo dice quell’ UPS! che sfugge ad uno dei due, o
forse ad entrambi.
La palla fa cinque rimbalzi,
sempre più corti, sempre più bassi, fino a rimanere, ferma e immobile, al
centro della parte inferiore della pagina.
Ma non sarà sola per molto:
i due ragazzini, naturalmente dopo aver chiesto il permesso alla guardia, si
precipitano a recuperarla.
La diga si è ormai rotta, e
la guardia, prima custode della pagina bianca, viene trasportata in un tripudio
di braccia dalla folla festante. A nulla varranno le proteste del generale, che, sconfitto, esclama: "Che gente infantile!! E guarda in che stato hanno lasciato queste pagine. Impressionante... Me ne vado da questa storia, ho deciso. Dopotutto, chi vuole essere l'eroe di una storia per bambini?"
Credo davvero che questo sia
per me il più bel libro uscito nel 2015: e mi è sembrato importante leggerlo in
classe e pensare un’attività di immagine ad esso collegata.
Se è vera la frase
attribuita a Picasso: “A quattro anni
dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per
imparare a dipingere come un bambino.”, credo di poter affermare che la
forza dell’illustrazione di Carvalho in quest’albo sia proprio l’aver disegnato
come un bambino, instaurando in questo modo una comunicazione immediata ed
empatica con i lettori.
I miei bambini sono abituati a riprodurre graficamente molti dei libri che leggiamo in classe, e mi chiedono spesso di poter far passare tra i banchi ogni albo per poter copiare le illustrazioni originali.
Non potevo certo farmi
sfuggire un’occasione del genere: ho fotocopiato a colori su cartoncino bianco le
risguardie
e le ho portate in classe.
Anche in questo modo, però, (abbiamo riflettuto insieme) ognuno di loro avrebbe potuto tenerle fra le mani solo per pochi istanti.
e le ho portate in classe.
Anche in questo modo, però, (abbiamo riflettuto insieme) ognuno di loro avrebbe potuto tenerle fra le mani solo per pochi istanti.
E allora, via di forbici: abbiamo ritagliato i diversi personaggi,
che sono stati messi a disposizione dei bambini.
In questo modo, ciascuno ha potuto tenere a portata d'occhio ogni protagonista scelto per il tempo necessario a ricopiarlo.
Per concludere, ho chiesto ai bambini:
Perché, per riassumere questo libro, ho scelto la parola
libertà?
Perché
dopo, quasi alla fine, le altre persone erano libere di passare nell’altra
pagina.
Così
non erano stretti.
Perché
le persone si sentivano più libere quando erano andate nell’altra pagina.
Libero
di prendere la decisione di farli passare…la guardia.
Tipo
quando l’astronauta non riusciva a respirare, e quando tutti sono andati via
lui riuscì a respirare.
Perché
tutta la gente è libera di fare quello che vuole.
Perché
quando dopo la guardia disse: “Allora potete passare” perché i bambini avevano
lanciato la palla, allora erano liberi di farlo.
Perché
alla fine tutti sono andati via, quindi sono stati liberi di andare dove
volevano.
Perché
la guardia li ha fatti andare in libertà nel loro paese.
Perché
alla fine, quando il generale dice che la guardia doveva essere arrestata, la
guardia era libera di non essere arrestata.
Quando
le persone si sono…che hanno confessato, che era un eroe, così.
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