venerdì 24 marzo 2017

Comprate libri, maestri, comprate libri



Rifletto spesso su quanto sia fondamentale, nel nostro lavoro, il ricorso a libri e testi di vario genere. Questa mattina, ancora una volta, ho pensato a quanta differenza possa fare, per un insegnante, possederli, questi libri, e potervi fare ricorso ogni volta che sia necessario, o lo si desideri.

Per me, è una differenza vitale.

Il mio stile educativo e didattico somiglia molto a quel procedere a tentoni tanto caro a Franco Lorenzoni: so bene dove voglio arrivare, con i miei ragazzi.
Quello che non so mai, e mai riesco a programmare, è il come.

I nostri percorsi sono sempre assolutamente imprevedibili, pieni di divagazioni, di rimandi, di soste non previste, di improvvise accelerazioni.
Lo sono tanto più quanto più mi è nuovo l’argomento che stiamo affrontando. Non ripeto quasi mai, da un ciclo all’altro, esperienze e attività. I ragazzi non sono gli stessi, e non lo sono neppure io.


Di arte, soprattutto, so ben poco; e cosa mai potrei narrare ai miei ragazzi se la mia personale biblioteca non fosse ben fornita?













Così, questa mattina, trascorrerò le due ore che mi separano dall’ingresso a scuola sfogliando i miei tesori, e cercando informazioni e ispirazioni per il lavoro dei prossimi giorni.


Comprate libri, maestri, comprate libri.



 







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