Rifletto spesso su quanto
sia fondamentale, nel nostro lavoro, il ricorso a libri e testi di vario genere.
Questa mattina, ancora una volta, ho pensato a quanta differenza possa fare,
per un insegnante, possederli, questi libri, e potervi fare ricorso ogni volta
che sia necessario, o lo si desideri.
Per me, è una differenza
vitale.
Il mio stile educativo e
didattico somiglia molto a quel procedere
a tentoni tanto caro a Franco Lorenzoni: so bene dove voglio arrivare, con
i miei ragazzi.
Quello che non so mai, e mai
riesco a programmare, è il come.
I nostri percorsi sono sempre
assolutamente imprevedibili, pieni di divagazioni, di rimandi, di soste non
previste, di improvvise accelerazioni.
Lo sono tanto più quanto più mi
è nuovo l’argomento che stiamo affrontando. Non ripeto quasi mai, da un ciclo
all’altro, esperienze e attività. I ragazzi non sono gli stessi, e non lo sono
neppure io.
Di arte, soprattutto, so ben poco; e cosa
mai potrei narrare ai miei ragazzi se la mia personale biblioteca non fosse ben
fornita?
Così, questa mattina, trascorrerò
le due ore che mi separano dall’ingresso a scuola sfogliando i miei tesori, e
cercando informazioni e ispirazioni per il lavoro dei prossimi giorni.
Comprate libri, maestri,
comprate libri.
Nessun commento:
Posta un commento