Succede raramente, ma
succede.
In classe si crea quel
silenzio denso, intessuto di pensieri, riflessioni, emozioni, cose da fare
senza disturbare se stessi e gli altri.
Non c’è neppure bisogno di
chiederlo, il silenzio. Si realizza, quasi magicamente. Sono io la prima a
stupirmene. E, dall’esterno, io stessa mi chiederei come si fa.
Non c’è una ricetta. Nei
giorni scorsi è avvenuto dopo che per mesi avevo intessuto la trama di quello
che desideravo fosse un momento importante per i miei ragazzi: la mia prima
lettura in classe di
Ascolta Salmi per voci
piccole
di
Giusi Quarenghi e Anais Tonelli, Topipittori
Da tempo stiamo lavorando su
ciò che è giusto e ciò che non lo è, su ciò che si può, non si può, si deve o
non si deve fare.
Una frase in particolare ci
ha colpito, dal libro Si può: “Si può non capire e a volte anche sbagliare”
Così, come da tempo desideravo, ho letto loro Non smettere
di volermi bene, tratto dal Salmo 51
Non
smettere di volermi bene
dal
Salmo 51
Non
smettere di volermi bene, non smettere mai
nemmeno
quando ti faccio arrabbiare
Ho
sbagliato
sapevo
che non era da fare
l’ho
fatto lo stesso
L’ho
fatto apposta, lo so
volevo
vederti perdere la pazienza
farti
infuriare, farti dispetto
Non
capisco che cosa mi succede, a volte
so che
è sbagliato
me l’hai
detto e ridetto, che è sbagliato
Ma
io lo faccio lo stesso
Con
pazienza mi insegni
quello
che è giusto e quello che non lo è
E
proprio questo io faccio
quello
che non è giusto
Non
posso farne a meno, è più forte di me
non
sono solo io a fare così, anche gli altri lo fanno
Ma
adesso è di me che voglio parlarti
Mi
hai insegnato a essere sincero
chi
è sincero è buono, dici sempre
Mi
hai insegnato a non aver paura di quello che sono
a
non nascondermi
Vieni
a cercarmi, trovami
e
non dirmi che non ti fidi più di me
Fammi
tornare a essere contento
Non occuparti
di me solo quando sbaglio
dimentica
i miei errori, e non ci saranno più
Amami
anche quando non me lo merito
Guardami,
come quando mi vuoi bene
Anche
adesso che non sei orgoglioso di me
Non
mandarmi via
e
non andartene neppure tu
Rimani
qui, senza sgridarmi
Pensa
che posso farcela e ce la farò
Pensa
che sono buono e lo sarò
So
che ti fidi poco delle promesse
e io
non te ne faccio
So
che quello che vuoi è che io capisca
questo
conta, che io capisca
e
che tu mi perdoni
Eccoti,
finalmente sei qui, mi prendi tra le braccia
Tienimi
così, e dimmelo
dimmi
che mai, mai smetterai di volermi bene
(diritti riservati, copyright Giusi Quarenghi - Topipittori)
Poi li ho portati
alla lim, e ho mostrato loro il post che la stessa Anais Tonelli ha scritto per
il blog dei Topipittori, denso di riferimenti artistici ai codici miniati e ai
salteri, così come delle prove, delle matite e delle tavole, definitive o
quasi, realizzate per il libro.
E mentre ne leggevo ad alta voce alcuni
passaggi, ho colto sui volti dei ragazzi la meraviglia di comprendere che
davvero le parole dei poeti e le immagini degli artisti hanno l’immenso potere di dar voce all’inesprimibile.
Anais
Tonelli, matita per Ascolta Salmi per voci piccole
Anais
Tonelli, tavola quasi definitiva per Ascolta Salmi per voci piccole
Anais
Tonelli, studio per Ascolta Salmi per voci piccole
Anais
Tonelli, matita per Ascolta Salmi per voci piccole
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