A margine - ma non troppo - del nostro lavoro
su stereotipi e pregiudizi, in particolare relativi al genere, ho proposto ai
ragazzi un lavoro sulla sintassi.
Ho chiesto loro di trovare
alcuni predicati da attribuire al soggetto La
mamma. Una volta completata la prima colonna, abbiamo riscritto gli stessi
predicati accompagnati dal soggetto Il
papà.
Qualche risolino,
addirittura un sussulto sul primo predicato: Ma…il papà…stira?
Un ragazzino, pronto, risponde: “Il mio papà fa tutte queste cose: stira,
cucina, lava...”
Ne segue una discussione su ciò che i rispettivi papà proprio non fanno: tra i ripetuti cucina, lava, stira, spiccano anche racconta, legge, abbraccia (ma anch'io sono fatto così - aggiunge prontamente il ragazzino - non mi piace abbracciare o essere abbracciato).
Riflettiamo quindi su ciò che attiene al carattere o alle scelte personali, e ciò che invece viene considerato da maschio/da femmina.
Nell'altra classe, un ragazzo propone, come ultimo predicato da attribuire al soggetto La mamma, è stufa (Con tutto 'ste cose che fa, per forza che è stufa, spiega ai compagni perplessi).
Dopo aver discusso con loro sull'ironia, e su quanta maturità richieda essere capaci di farla, di riconoscerla e di apprezzarla, chiedo ragione dei risolini che invece han fatto da sottofondo alla lettura del secondo elenco
Ne segue una discussione su ciò che i rispettivi papà proprio non fanno: tra i ripetuti cucina, lava, stira, spiccano anche racconta, legge, abbraccia (ma anch'io sono fatto così - aggiunge prontamente il ragazzino - non mi piace abbracciare o essere abbracciato).
Riflettiamo quindi su ciò che attiene al carattere o alle scelte personali, e ciò che invece viene considerato da maschio/da femmina.
Nell'altra classe, un ragazzo propone, come ultimo predicato da attribuire al soggetto La mamma, è stufa (Con tutto 'ste cose che fa, per forza che è stufa, spiega ai compagni perplessi).
Dopo aver discusso con loro sull'ironia, e su quanta maturità richieda essere capaci di farla, di riconoscerla e di apprezzarla, chiedo ragione dei risolini che invece han fatto da sottofondo alla lettura del secondo elenco
Perché questo elenco vi fa ridere?
Perché
ognuno ha la propria famiglia, e ogni famiglia ha caratteristiche diverse,
quindi a questa persona può sembrare strano che il papà compia certe azioni, o
viceversa…anche con la madre, però: mia mamma che suda non l’ho mai vista
Domanda:
ma come fa…il papà, va bene che lava, ma com’è che fa? Cioè, io di solito vedo
mia zia che lava i vestiti a mano, invece mio zio prende e li butta in
lavatrice
A
me non fa tanto ridere quello del papà, ma quello della mamma, perché sembra
che faccia tutto contemporaneamente
Per
me l’azione che il papà cucina non mi fa ridere, perché il mio papà la maggior
parte delle volte cucina lui, e io non ci vedo mio papà che cuce, perché lui
certe volte è sfaticato
È
vero quello che ha detto F. che il papà cucina, perché la maggior parte delle
volte a casa mia cucina il mio papà
A
me fanno ridere due cose: il papà che cucina, perché me lo immagino già lì che
ha in mano la pentola della pasta e intanto il forno è finito, tutto un
casotto…e poi mi fa ridere anche il papà che cuce
A
me fanno ridere le conseguenze del papà, perché mio papà sa cucinare, ma me lo
immagino che un giorno infuocherà la casa, perché se uno non sa cucinare mi
immagino la conseguenza che sarà un po’ un disastro
A
me non è che mi fa tanto ridere, perché è vero che magari mio papà lavora
soltanto… cioè è vero che i papà sono un po’ sfaticati, sono un po’ pigri,
perché di mattina vanno a lavorare e tornano di sera che non riescono neanche a
muovere un muscolo
A
me fa ridere Il papà pulisce, perché il mio papà con l’aspirapolvere pulisce
veloce e poi si mette subito sul divano, poi quando mamma torna a casa e vede
che ha pulito lui, vede tutta la polvere e deve rifar la doppia passata, quindi
sembra un lavoro inutile che ha pulito
A
me proprio non fa ridere, sono soltanto dei verbi
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