Fra
le tante, tantissime pubblicazioni per l’infanzia che ho amato nel corso degli
anni e che sono parte essenziale del mio essere insegnante, sento un
particolare legame con le storie “incatenate”. Sono quei racconti, dai più
antichi fino ad arrivare ai recentissimi, che prevedono dei passaggi obbligati,
assolutamente ineludibili, fino ad arrivare al finale, solitamente
sorprendente. Ogni anello, ogni passaggio, è indissolubilmente legato tanto al
precedente come al successivo: ma perché i bambini amano tanto questo tipo di
storie?
Perché sono più
facilmente memorizzabili rispetto ad altre; perché prevedono una successione
ordinata di eventi; perché difficilmente chi le narra può cambiarne il testo; perché
sono in un certo senso “rituali” ( e sappiamo quanto i bambini, soprattutto a
questa età, abbiano bisogno della ritualità); perché il bambino, dopo alcuni
ascolti, sa cosa aspettarsi, “si racconta” la fiaba da sé, senza per questo
perdere quel senso di attesa e aspettativa che ogni narrazione porta con sé.
Nella mia
esperienza alla scuola dell’infanzia, dove ho insegnato per 16 anni, c’era una
fiaba che i bambini mi chiedevano incessantemente; e non perché fossi
particolarmente brava a raccontarla o non ne sapessi altre, ma solo perché era
diventata “nostra”. Quando sono passata alla scuola primaria, la stessa fiaba è
ricomparsa, con immutato successo, sia narrata agli alunni delle mie classi,
sia durante la mensa, quando il rumore rende tutto meno tollerabile ed ero alla
disperata ricerca di qualcosa che potesse alleviarlo. Raccontare storie serve
anche a questo. Gianni testa fina aveva il potere di ammansire anche i più
grandi, i più vivaci, i più rumorosi.
http://www.youtube.com/watch?v=scE41_4w1TY
http://www.youtube.com/watch?v=scE41_4w1TY
Tra i racconti
popolari, troviamo anche
La rapa gigante, di Aleksei Tolstoy, edito da Fabbri editori.
Le immagini di questo libro hanno
una grande forza e sono assolutamente funzionali alla lettura; è quindi
estremamente importante mostrarle ai bambini durante la narrazione.
La struttura è semplice e ben definita: ogni personaggio interviene via via in aiuto del precedente, e così al vecchietto si unisce la vecchietta, poi la grande mucca marrone, due panciuti porcellini, tre gatti neri, quattro galline tutte a macchie, cinque oche bianche e sei canarini gialli. Ma sarà solo con il provvidenziale intervento di un topolino affamato che finalmente, con un sonoro POP, la rapa gigante salterà fuori e tutti cadranno, uno sull'altro: i canarini sul topo, le oche sui canarini, le galline sulle oche, i gatti sulle galline, i porcellini sui gatti, la mucca sui porcellini, la vecchietta sulla mucca e il vecchietto sulla vecchietta, in un percorso a ritroso molto stimolante per i bambini, che devono ricordare tutti i passaggi precedenti e ricostruirli in senso opposto.
La struttura è semplice e ben definita: ogni personaggio interviene via via in aiuto del precedente, e così al vecchietto si unisce la vecchietta, poi la grande mucca marrone, due panciuti porcellini, tre gatti neri, quattro galline tutte a macchie, cinque oche bianche e sei canarini gialli. Ma sarà solo con il provvidenziale intervento di un topolino affamato che finalmente, con un sonoro POP, la rapa gigante salterà fuori e tutti cadranno, uno sull'altro: i canarini sul topo, le oche sui canarini, le galline sulle oche, i gatti sulle galline, i porcellini sui gatti, la mucca sui porcellini, la vecchietta sulla mucca e il vecchietto sulla vecchietta, in un percorso a ritroso molto stimolante per i bambini, che devono ricordare tutti i passaggi precedenti e ricostruirli in senso opposto.
Ed ecco come una bambina di 6 anni ha rappresentato la didascalia:
TUTTI TIRANO PER SRADICARE LA RAPA GIGANTE
Nessun commento:
Posta un commento