Come parlare ai bambini della rabbia?
Ovunque accadono episodi diversi di litigi,
arrabbiature, conflitti; ognuno di noi può esserne coinvolto. Ma come dare
libero sfogo a questa rabbia, permettendole di uscire da noi, per non
devastarci, ma dandole nello stesso tempo una forma socialmente accettabile?
Bruno Tognolini ci propone un espediente: utilizzare
la lingua, le parole, come mezzo per esprimere la rabbia canalizzandola... e se
nel frattempo ci scappa una risata, allora siamo già sulla buona strada per
superarla.
Alcune delle più gradite:
Rabbia, rabbia
Fiato di sabbiaSangue di gioco
Fiore di fuoco
Fiammeggia al sole
Consuma tutto
Lasciami il cuore
Pulito e asciutto
Malaugurio giù dal cielo
Senti cosa ti auguro
Che ti cadesse un fulmineSenti cosa ti auguro
Da un cielo di tempesta
E se oggi il cielo è limpido
Almeno qualche rondine
Te la sganciasse in testa
Improperio del regno animale
Faccia di porco, puzza di cane
Testa di pecora, zampe di raneFaccia di porco, puzza di cane
Pelo di tasso, cagnetto grasso
Goffa giraffa col sedere basso
Pelle di rettile, vipera liscia
Pancia di viscida biscia che striscia
Il tuo animale dentro risale
Con la sua faccia di brutto maiale
Con la pelliccia, la coda e le corna
Il tuo animale risale e ritorna
Dalle tempeste dei secoli neri
Dalle foreste dei secoli bui
Torna da te l’animale che eri
E tu ritorna da lui!
TOGNOLINI B., Rime di rabbia, Salani
Grande successo ha riscosso anche la
Rima
di chi viene prima
Primini!
Così ci dite perché siamo piccolini
Così ci dite perché siamo piccolini
Noi siamo in prima
Perché veniamo prima
Siamo più forti
Perché siamo più corti
Perché diventeremo come voi
Voi non potete diventare come noi
Noi siamo prima
Facciamo meglio rima
Perché meglio primini come noi
Che secondini o che terzini come voi
Siamo primini
Levatevi il berretto
Ciucciateci i calzini
E portateci rispetto
È possibile trascrivere alcune di queste filastrocche,
le più gradite, divertenti o richieste, in stampato maiuscolo e distribuirle in
fotocopia ai bambini, che potranno incollarle sul quaderno, leggerle con un grande e, volendo,
impararle a memoria.
RABBIA
Ti cascasse il moccico dal naso
sull’ultimo cucchiaio di gelatoe proprio mentre stai per fare un salto
inciampassi come un merlo sopra il prato!
Ti andasse di traverso la merenda!
Perdessi l’album delle figurine!
Ti si rompesse anche il videogioco
quando sei a un livello dalla fine!
E mentre ti succede tutto quanto
me ne starò impalato e sai perché?
Per tutti i dispetti che mi hai fatto
io sono arrabbiatissimo con te!
JANNA
CARIOLI, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac
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