martedì 17 maggio 2016

Dire fare ballare, ovvero L'alfabeto dei verbi



Da sempre, una delle attività che preferisco far svolgere ai bambini, in completa autonomia, è il recupero lessicale, in questo caso collegato alla grammatica: più che l’analisi di una singola parola, già data dall’insegnante, mi pare utile che ogni bambino sia impegnato a ripescare nella propria mente, attraverso la memoria e i collegamenti logici, parole che appartengano ad una determinata “categoria”.

L’abbiamo fatto prima per i nomi comuni (tempo 20 minuti),








poi per i verbi, in ordine alfabetico: il primo verbo di ogni riga è stato detto ad alta voce dai bambini in classe, il resto del lavoro è stato svolto in modo personale nei 15 minuti successivi.
E quando un bambino ti chiede: “Posso usare un sinonimo di un verbo che abbiamo già scritto?”, hai la percezione che il lavoro svolto stia mettendo radici profonde.






Alla fine, come premio, abbiamo letto

Dire fare ballare


 


di Bianki – Franco – Kaufman, EDT









Per ogni lettera una parola importante e un’azione che la rappresenta: da Amare a Zigzagare, passando per Emigrare, Giocare, Nascere, Oziare, Ridere, Ululare. Ogni disegno è circondato da una moltitudine di altre figurine buffe, spiritose, divertenti – per imparare l’alfabeto secondo un modello classico ma riproposto in una prospettiva innovativa. Le lettere infatti sono illustrate da verbi importanti della vita quotidiana, animati con grazia e umorismo.
I testi di Ruth Kaufman e Raquel Franco sono un inno alla vita condensato in poche, misurate parole, e senza paura di citare situazioni più difficili accanto al divertimento più spensierato; i personaggi di Diego Bianki esplodono letteralmente in decine di attività, mai fermi e coloratissimi, affollati ed espressivi seppur nelle loro piccole dimensioni: ogni pagina sarà una scoperta nuova ad ogni sguardo.


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