"[...]
Insegnare è lasciare il segno. E per lasciare il segno bisogna andare in profondità.
Il divino è vivere dove non c'è tempo e non c'è spazio.
Tu esisti attraverso l'altro. Parlare di se stesso vuol dire parlare dell'altra persona.
Non c'è niente di più transitivo del verbo amare. Perché esiste il verbo amarsi? Amarsi non può essere riflessivo. Dobbiamo imparare ad avere cura di noi stessi, ma non ad amarci. E bisogna imparare ad amare l'altro.
Nella vita abbiamo un solo compito: diventare quello che siamo.
Una scuola che dà solamente sapienza non dà niente.
È l'emotività non educata, incontrollata, che è pericolosa.
La forza non è nell'unicità, è nell'abbraccio.
Fuori norma è avere il coraggio di essere se stessi, soprattutto nelle proprie mancanze.
[...]"
Insegnare è lasciare il segno. E per lasciare il segno bisogna andare in profondità.
Il divino è vivere dove non c'è tempo e non c'è spazio.
Tu esisti attraverso l'altro. Parlare di se stesso vuol dire parlare dell'altra persona.
Non c'è niente di più transitivo del verbo amare. Perché esiste il verbo amarsi? Amarsi non può essere riflessivo. Dobbiamo imparare ad avere cura di noi stessi, ma non ad amarci. E bisogna imparare ad amare l'altro.
Nella vita abbiamo un solo compito: diventare quello che siamo.
Una scuola che dà solamente sapienza non dà niente.
È l'emotività non educata, incontrollata, che è pericolosa.
La forza non è nell'unicità, è nell'abbraccio.
Fuori norma è avere il coraggio di essere se stessi, soprattutto nelle proprie mancanze.
[...]"
Hans
Hermans, 24 maggio 2017
Abbiamo tre linguaggi diversi.
La realtà ci
dà la possibilità di capire che abbiamo un linguaggio reale, un linguaggio
simbolico e un linguaggio immaginario. Il simbolico va oltre l'immaginario.
Nell'immaginario ci sei dentro ancora tu. Il simbolico va oltre. Rappresento
qualcosa che va oltre.
L'immaginario è l'amore che ci dà la nascita.
La forza non è nell'unicità, è
nel l'abbraccio.
Nell'armadio c'è la nostra parte più bella.
Poesie di carta
per comodini da letto.
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