“Al
limitare del bosco, in una casetta sotto il cespuglio di rose, abitava il
pidocchio verde.
Il
pidocchio si vergognava.
Non
sapeva di cosa, ma per quanto ricordasse, si era sempre vergognato.
La
mattina quando si svegliava, arrossiva al pensiero di esser lui quello lì nel
letto. E quando si alzava diceva: -Mi dispiace.
Di
tutto si dispiaceva: di ogni passo che faceva, di ogni pensiero che pensava, di
ogni desiderio che provava, anche solo per una frazione di secondo.
Aveva
tappato con cura tutte le porte e le finestre con le assicelle inchiodate,
perché se qualcuno avesse guardato dentro e l’avesse visto, cos’avrebbe pensato
di lui?
Niente
di buono!"
Poche righe, e Toon Tellegen
ha già detto tutto; l’essenza del disagio, del senso di inadeguatezza, della
fatica di sentirsi adatti in un mondo di persone perfette. Non occorre arrivare all'adolescenza per sentirsi così. A volte la sensazione di non essere "abbastanza" si fa sentire prepotentemente fin da piccoli: non abbastanza alti, magri, ricchi, sportivi, competenti, competitivi, adeguati alle richieste degli adulti...
Il pidocchio verde si sveglia ogni mattino sopraffatto dal senso di vergogna. E arrossisce.
Il disagio cambia la sua natura, lo rende altro da sé, e lo fa dispiacersi di ogni cosa, di ogni pensiero, perfino di ogni desiderio. Riusciamo a immaginare, a ricordare, cosa voglia dire sentirsi così, e vivere al riparo, nascosto da ogni sguardo?
Eppure, può bastare uno scoiattolo. Uno scoiattolo rispettoso, quieto, che avvisa prima di passare, e di fronte all'inatteso rifiuto del pidocchio verde
[...]
Caro scoiattolo,
non venire. Ti prego, ti prego.
Il pidocchio verde
sceglie il rispetto, mediato da un'offerta irrinunciabile, anche per il pidocchio verde:
Carissimo pidocchio verde,
d'accordo. Non verrò.
Ma ti farò ugualmente un regalo.
Compirai pure gli anni, qualche volta.
Cosa gradiresti?
Lo scoiattolo
Ed è in questo scambio silenzioso di messaggi che finalmente anche il pidocchio verde trova la propria voce, e il coraggio di una richiesta:
Carissimo scoiattolo,
gradirei dell'odore di miele.
Solo l'odore, però.
Il pidocchio verde
Quanti di noi, a queste parole, si precipiterebbero alla tana dell'amico con un intero barattolo di miele? Quanti rischierebbero di spaventarlo, proprio con quell'eccesso da cui rifugge?
Invece, la mattina dopo, è l'odore del miele a scendere ad ampie volute dal camino.
E se il pidocchio verde non smetterà certo per questo di vergognarsi, sarà una vergogna nuova a permettergli di pensare con meraviglia a se stesso.
Il pidocchio verde si sveglia ogni mattino sopraffatto dal senso di vergogna. E arrossisce.
Il disagio cambia la sua natura, lo rende altro da sé, e lo fa dispiacersi di ogni cosa, di ogni pensiero, perfino di ogni desiderio. Riusciamo a immaginare, a ricordare, cosa voglia dire sentirsi così, e vivere al riparo, nascosto da ogni sguardo?
Eppure, può bastare uno scoiattolo. Uno scoiattolo rispettoso, quieto, che avvisa prima di passare, e di fronte all'inatteso rifiuto del pidocchio verde
[...]
Caro scoiattolo,
non venire. Ti prego, ti prego.
Il pidocchio verde
sceglie il rispetto, mediato da un'offerta irrinunciabile, anche per il pidocchio verde:
Carissimo pidocchio verde,
d'accordo. Non verrò.
Ma ti farò ugualmente un regalo.
Compirai pure gli anni, qualche volta.
Cosa gradiresti?
Lo scoiattolo
Ed è in questo scambio silenzioso di messaggi che finalmente anche il pidocchio verde trova la propria voce, e il coraggio di una richiesta:
Carissimo scoiattolo,
gradirei dell'odore di miele.
Solo l'odore, però.
Il pidocchio verde
Quanti di noi, a queste parole, si precipiterebbero alla tana dell'amico con un intero barattolo di miele? Quanti rischierebbero di spaventarlo, proprio con quell'eccesso da cui rifugge?
Invece, la mattina dopo, è l'odore del miele a scendere ad ampie volute dal camino.
E se il pidocchio verde non smetterà certo per questo di vergognarsi, sarà una vergogna nuova a permettergli di pensare con meraviglia a se stesso.
TELLEGEN – SCHEFFLER, Lettere
dello scoiattolo alla formica, Feltrinelli Kids
Ho letto questo libro oggi, in terza, nell'ambito del progetto di potenziamento A scuola si legge a tema emozioni; e mi sono chiesta come sarebbe proporlo ai ragazzi più grandi. Quasi quasi ci provo con le medie.
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