mercoledì 9 novembre 2016

Mercoledì al cubo (22): Leo Una storia di fantasmi



Mi piace sempre molto scrivere di un libro mentre, per la prima volta, lo osservo, lo annuso, lo sfoglio, lo leggo.


Ho comperato

Leo 
Una storia di fantasmi


di Mac Barnett e Christian Robinson, Terre di mezzo


solo un paio d’ore fa.
È qui, accanto a me, pronto a svelarmi le sue meraviglie.

Una sagoma bambina, disegnata e ritagliata da mani che sembrano bambine, e due palloncini, uno rosso e uno blu, ad accompagnare la L iniziale del nome con una e e una o bianche.
La copertina, una sorta di lavagna nera striata di quel che pare gesso blu. Non righe vere e proprie; piuttosto, quel che rimane dopo una cancellatura frettolosa.

Le risguardie sono dello stesso blu che in copertina appare cancellato; ma questa volta i disegni sono bianchi: draghi, castelli, cavalli e cavalieri, scudi e corone, una cassa del tesoro…
Giro pagina; e del protagonista trovo solo una parte di braccio e gamba. Il resto è oltre il muro. Subito, sulla destra, una porta: presto, entriamo.


Questo è Leo.
La maggior parte delle persone
non riesce a vederlo.


Neppure io. Guardo e riguardo più attentamente. Non c’è.
Solo, sulla tappezzeria, tre strappi.

Giro ancora la pagina



Ma tu sì.
Leo è un fantasma.


Oh! Non sono più un io. Ora sono un tu. E ora anch’io lo posso vedere, accoccolato sotto il tavolino, con un libro in mano.

Giro la pagina


Per molti anni Leo visse da solo
in una casa ai margini della città,
leggendo libri e disegnando
nella polvere.


 


Giro ancora una pagina


Un giorno di primavera, in quella casa si trasferì una famiglia.


Mi fermo. Attendo. Non voglio girare subito, un'altra volta, pagina.
Voglio provare (farei lo stesso se stessi leggendo il libro in classe) a immaginare cosa stia per succedere.

So già – l’ho visto nella doppia pagina – che in famiglia c’è un bambino.
Sarà l’unico ad accorgersi della presenza di Leo. Diventeranno amici. Gli adulti liquideranno quest’amicizia come fantasia.

Giro la pagina.


Oh! Ho sbagliato tutto.





Leo non è costretto: Leo, sapendo di non essere ben accetto, decide di andarsene dalla propria casa.


 


Il mondo non è più come lo ricordava.
Ma i bambini forse sì. 

Qui la versione delle Briciole
Qui quella di Scaffale Basso

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