Un
viaggio poetico, incantato e surreale nella valle dove vivono i Tuim. Popolato da alberi casa, pietre che cantano,
bambini caduti dal cielo e giganti tristi, questo luogo meraviglioso ospita
anche uno struggente cimitero e il Teatro delle Collere.
Come incomincia:
“Questa è la mia valle. Io sono nato nell’Albero-Casa sulle Rocce Blu.
Sono un Tuim. Tutti i Tuim vivono
nella mia valle. E’ la più bella del mondo.”
PONTI C., La
mia valle, Babalibri
Una
sera la piccola Talpa mette la
testa fuori dalla tana, quando succede l’irreparabile.
Chi
sarà il responsabile? E come vendicarsi?
Come
incomincia:
“Una sera quando, come al solito, la piccola Talpa mise la testa fuori dalla tana
per controllare se il sole se n’era andato, ecco cosa successe: era rotondo e
marrone – pareva un po’ una salsiccia – e il peggio fu che le cadde proprio in
testa – splic.”
HOLZWARTH
W. E ERLBRUCH W., Chi me l’ha fatta in testa?, Salani editore
Il topolino Totò s’annoia a tal punto da essere disposto persino a fare da
attaccapanni per il nuovo cappotto di Giuseppina la talpa. Lei però non lo
ritiene molto adatto a questo compito. Per fortuna, sulla panchina c’è
l’uccello Ugo, e anche lui pare aver bisogno di un attaccapanni.
Come incomincia:
“E’ una bella giornata d’autunno,
eppure Totò si annoia.
Forse
Giuseppina, la talpa, ha voglia di giocare con lui. -Buongiorno Giuseppina-,
dice Totò.
-Che cosa fai di bello?
-Sto tornando
a casa -, risponde lei. -Ho appena comprato un cappotto.”
VALCKX C., Totò e il cappotto, Babalibri
Il
piccolo Tommaso è inseguito da
cento lupi, che, nel cuore della notte, vogliono mangiarlo.
Beh, forse non sono cento, ma cinquanta di sicuro. E
se non fossero cinquanta, sarebbero certo almeno dieci. E se non dieci, cinque
senza ombra di dubbio.
Per fortuna la mamma è armata di scopa… e
soprattutto ha un magnifico lettone in cui infilarsi.
Come incomincia:
“Una notte in cui il vento soffiava minaccioso, Tommaso si svegliò…
M-A-M-M-A!
La mamma arrivò di corsa. –Che succede? Cosa c’è?-
chiese.
-I lupi!- esclamò Tommaso. –Sono almeno cento e vogliono mangiarmi!
-Cento lupi?- domandò la mamma. –Sei proprio sicuro?
-Beh…- fece Tommaso –forse
erano cinquanta, ma mi correvano dietro e io non riuscivo a scappare abbastanza
veloce.”
GORBACHEV V., Tommaso e i cento lupi cattivi, Nord-Sud
Edizioni
Per il compleanno della mamma, Tullio, Teresa, Tonino e
Titti realizzano dei meravigliosi disegni: una carota, un albero, un fiore, un
sole.
Solo Tommaso continua
a giocare in giardino, ma quando rientra decide di regalarle qualcosa di
davvero fantastico. Ci sarà la casa nel bosco, il mare, una grande nave verde
su cui imbarcarsi, i gabbiani, i delfini e soprattutto tanta voglia di
divertirsi
Come incomincia:
“Oggi è il compleanno della mamma.
Tullio, Teresa, Tonino e Titti lavorano già da un po’:
stanno colorando dei bellissimi disegni, tutti per lei.
Tommaso no.
Lui è in giardino a giocare.
-Ehi, Tommaso!-
lo chiamano. –Non vuoi fare un regalo alla mamma?
-Sicuro!- risponde Tommaso. –Ma sto pensando a qualche cosa di veramente speciale.
-Perché non disegni una carota come la mia?- dice
Teresa. –Oppure un albero come quello di Tullio, o un fiore come quello di
Titti…
-No,- risponde Tommaso
–io voglio regalarle qualcosa di fantastico.”
GORBACHEV V, Tommaso e il regalo fantastico, Nord-Sud
Edizioni
Per festeggiare un compleanno, cosa c’è
di meglio che una bella torta?
Teodoro, il festeggiato, la prepara con l’aiuto di
Ciccio, che ha sempre una gran fame.
Com’è divertente seguire la ricetta della nonna! E
guardare la torta che lievita in forno è quasi meglio che vedere la tivù.
Suonano alla porta. Che fortuna che Teodoro e Ciccio abbiano fatto una torta! E’ bastata giusto per tutti, ed era
buonissima!
Come incomincia:
“Chi bussa alla finestra di Teodoro?
E’ Ciccio che
viene a fargli gli auguri. Oggi è il compleanno di Teodoro.
Teodoro
è contentissimo. Ma cosa può offrire al
suo ospite? Ciccio ha sempre una gran fame!
Prepariamo una torta!
Questa è la cucina di Teodoro. Ci sono un sacco di pentole, mestoli, terrine e zuppiere. Ha avuto
quasi tutto da sua nonna, che era molto brava a fare da mangiare.
Ma cos’è che stanno cercando?”
KLINTING L., Teodoro fa la torta, Editoriale
Scienza
Teo,
uomo di neve, adora essere circondato
dai bambini, ma purtroppo la notte resta solo.
Un uccello migratore lo tenta con la descrizione di
paesi caldi, e Teo decide di mettersi in viaggio. E’ pur sempre
un uomo di neve, però, e man mano che la temperatura sale, si scioglie.
All’arrivo nei torridi paesi del sud, di lui non resta che una larga
pozzanghera.
Ma i raggi del sole lo trascineranno con loro nel
cielo, e di lì finalmente a casa.
Come incomincia:
“Quell’inverno faceva molto freddo. Alberi e case
erano ammantati di bianco. I bambini costruirono in giardino un magnifico uomo
di neve e lo chiamarono Teo. Gli misero occhi, naso, bocca e un cappello
sulla testa, poi gli infilarono una scopa nella mano.
Teo, divertito, li lasciva fare: i bambini che
giocavano intorno a lui con tanto chiasso, lo rendevano felice.”
LORETAN S. – LENICA J., Teo l’uomo di neve, Edizioni
Arka
Immersa
nel verde vive la famiglia Topini.
Oggi
è giorno di bucato e tutti si divertiranno tanto. Si raccolgono i panni, si
portano al fiume (un topino per scherzo si è messo in testa un lenzuolo!), ci
si bagnano i piedi nel fiume e poi… al lavoro! Ciaff, ciaff fa l’acqua: si
lava, si frega, si sciacqua! Si sbatte, si strizza e si tira. La rana
improvvisamente parte per un viaggetto sull’asse da bucato. E dopo aver steso i
panni ed aver fatto un bel bagno, ormai arriva la sera.Mamma Topina dice ai topini: -Oggi dobbiamo fare il bucato: portatemi i pantaloni, le camicie, le lenzuola e i pigiamini.
Fa molto caldo, questa mattina! Che bello fare il bucato con la mamma! Fra poco arriveranno anche il Papà e i Nonni.”
Tesoro, un orsetto polare,
si allontana per giocare. Vede arrivare una barca, ed ecco una ciurma di pirati
a caccia del Tesoro! Il piccolo crede
che quei brutti ceffi stiano cercando proprio lui e si nasconde in una grotta.
Dalla neve spunta un forziere: proprio un ottimo nascondiglio, ma purtroppo è
pieno zeppo. Tesoro nasconde il contenuto, tiene per sé una sciabola per
difendersi e chiude il coperchio. Che succederà quando i pirati scopriranno chi
c’è nel forziere?
- Non ti allontanare troppo, Tesoro.
- Ma no, ma no. Non ti preoccupare, mamma.
Ma i pinguini non vogliono giocare con tesoro. – Vai via! – urla il maestro. – Non vedi che ci disturbi? Oggi c’è lezione di tuffi. Via, via!
- Oh, arriva una barca. Forse c’è qualcuno che ha voglia di giocare… - pensa Tesoro
Ma i nuovi arrivati non hanno l’aria simpatica. – Forza, ragazzi! Il tesoro è di qua! – grida il più brutto di loro. – E’ proprio qui vicino, per di qua! Me lo sento!”
La piccola talpa ha proprio bisogno di un paio di
calzoni da lavoro con le tasche per i suoi tesori: una palla, una spilla, un
chiodo e uno specchietto.
Il gambero è
disposto a tagliare la stoffa, la cannaiola a cucirli, il fiore azzurro a darle
il lino.Riuscirà piccola talpa ad avere infine i suoi calzoni blu?
Be’, ma cos’era? Era una talpa, era.
-Eccomi qua,- disse la talpa, -con tutti i meravigliosi tesori che sono riuscita ad ammassare sotto terra: una palla, una spilla, un chiodo e uno specchietto.
Una palla è meglio di un chiodo, e uno specchio è anche meglio di una palla. Ma il meglio di tutto, proprio di qualsiasi cosa, sarebbe un bel paio di pantaloni con le tasche. Quanta roba potrei infilarci, in quelle tasche. Ma dove me lo vado a prendere un paio di pantaloni?”
Questa è la storia di
un topolino fifone che sa fare solo una cosa: correre. Stufo di essere
ridicolizzato dai suoi amici, il topo Teodoro decide di trasformare una piccola
scoperta in una grande occasione. Trovato un fungo blu che sa dire solo
«Quirp», Teodoro convince gli amici che si tratta di un fungo speciale e unico
che dice sempre la verità. E di che verità si tratta? Ovvio: che i topi sono
animali da venerare. Ecco che il piccolo topo fifone diventa il re degli
animali. Peccato che le bugie abbiano sempre vita breve e che, alla fine, il
trucco venga scoperto. Beh, in fondo anche correre può rivelarsi molto utile,
se c’è da scappare da quattro amici delusi e arrabbiati!
Nel ceppo di una vecchia quercia vivevano quattro amici,
una lucertola, una rana, una tartaruga e un topo chiamato Teodoro.
-Tutte le volte che perdo la coda, posso farmene
ricrescere una nuova- si vantò la lucertola.-Io posso nuotare sott’acqua- disse la rana.
-Io posso chiudermi nel mio guscio come un una scatola-, dichiarò la tartaruga.
-E tu?- chiesero al topo. Teodoro, che aveva sempre paura, arrossì. –Io posso correre-, disse.
Gli altri scoppiarono a ridere: -Ah! Ah! Ah!
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