Una
storia piena di lupi? Ma come, non ne basta uno per spaventarsi terribilmente? È
proprio necessario riempirne un intero libro?
Pare
proprio di sì, leggendo le avventure di Lupo Ghiottone, Lupo Orecchiuto , Lupo Nasuto e tanti altri,
accomunati da un’unica necessità: trovare qualcosa
con cui riempire lo stomaco!
C’erano lupi grandi e lupi piccini.
Lupi dormiglioni e lupi furbacchioni.
Lupi appena nati…e lupi stagionati.
lupi neri, azzurri e marroni…
C’erano lupi con gli occhiali
e con cappelli assai speciali.
lupi che giocavano a rubabandiera
e lupi che facevan pipì su un formicaio.
Era una storia piena
di lupi,
almeno un centinaio!
L’argomento
“lupi” è sicuramente ben conosciuto dai bambini, soprattutto per le fiabe
classiche che li vedono protagonisti (Cappuccetto Rosso, I tre porcellini…).
Chiediamo
quindi loro se abbiano mai sentito parlare dei lupi, se li conoscano attraverso
le fiabe o ne abbiano notizie di carattere scientifico. Raccogliamo narrazioni
e informazioni su un grande cartellone.
In
seguito proponiamo ai bambini di raccontare, o meglio ancora drammatizzare, una
fiaba tra quelle proposte, permettendo a ciascuno, nei limiti del possibile, di
scegliere quale ruolo interpretare.
Se
i bambini mostrano interesse per storie note, proponiamo loro di illustrarne
alcuni passaggi sul quaderno, lasciando lo spazio per la relativa didascalia.
Veniamo
ora alla nostra storia piena di lupi: ce ne sono di grandi e piccoli, di
dormiglioni e furbacchioni, di neonati e stagionati (a proposito, chiediamo ai
bambini: “Avete mai sentito il termine stagionato?
Quando si usa? A proposito di cosa? E perché qui è riferito ai lupi? Cosa vorrà
dire?...)
Soprattutto,
ci sono lupi di tutti i colori: chiediamo quindi ai bambini di scegliere un
colore e realizzare, con la tecnica preferita, un lupo colorato.
Nel
libro, all’interno del quale è ambientata la storia, scorrazza in lungo e in
largo Lupo Ghiottone, alla disperata ricerca di cibo: mangia parole innocenti,
(ma le lettere son dure, e sanno di
tinture!), ci prova con una farfalla (ma
le farfalle non sono buone da mangiare, perché la pancia fanno pizzicare e poi
il solletico ti fa sbellicare), sogna costolette
arrostite e…pecore elegantemente vestite. Finché, da lontano, giunge un
rumore, come di qualcosa di buono da sgranocchiare… e finalmente la preda tanto
ambita viene catturata e trascinata nel libro, per la gioia di centinaia di
lupi affamati.
Ma,
chiediamo ai bambini, prima di concludere la lettura, chi sarà mai questa preda
dei lupi?... Ascoltiamo tutte le possibili soluzioni, e quando quella esatta
verrà azzeccata, leggiamo finalmente la pagina 31 (ma come mai adesso è solo
1?), per poi ricominciare dall’inizio.
Scopriamo insieme ai bambini se anche noi possiamo trasformarci in tanti Lupi Ghiottoni: ognuno potrà disegnare il/i cibo/i preferiti, quelli di cui è ghiotto, e scriverne il nome sul proprio quaderno. Sarà poi possibile realizzare un cartellone, utilizzando modalità più o meno scientifiche (grafici, istogrammi o semplicemente insiemi di cibi appartenenti agli stessi gruppi di alimenti, o alle stesse portate) per riflettere con i bambini sui cibi preferiti, sulle loro caratteristiche e, perchè no, sul mistero per il quale le verdure non piacciono quasi a nessuno (e se qualcuno inventasse i broccoli al gusto di cioccolato?)
Ma tutti i lupi sono cattivi?
Poniamo ai bambini questa domanda provocatoria e, dopo aver ascoltato le loro risposte, proponiamo la lettura di
Come incomincia:
"Lupo Cattivo si chiamava proprio così: LUPO CATTIVO.
Perciò tutti credevano che fosse cattivo per davvero.
Lupo Cattivo aveva il pelo ispido e le sopracciglia grosse e basse.
Lupo Cattivo abitava in una piccolissima tana solitaria in mezzo al bosco.
E, vicino alla porta, c'era un campanello sormontato da una grande scritta:
LUPO CATTIVO
Ma mai nessuno aveva suonato quel campanello. Proprio mai.
Così, figuratevi la sorpresa di lupo cattivo, quando un bel giorno sentì uno squillante DRRINNN!
Grattandosi la testa perplesso, si affacciò all'uscio.
-Sei tu Lupo Cattivo?- chiese la vocina.
-Beh...sì.-
-E sei veramente cattivo?-
-Beh...no!-
-Bene- disse la vocina. -Io mi chiamo Biscia Velenosa ma non sono affatto velenosa..."
GIRALDO M.L. - BERTELLE N., Lupo Cattivo, San Paolo
"Sembra
questo, sembra quello,
sembra brutto, invece è bello,
sembra un cesto, ma è un cappello,
sembra un monte, ma è un cammello
L'importante è di capire
che si può sempre sbagliare
e che spesso non vuol dire
quel che sembra e come appare."
sembra brutto, invece è bello,
sembra un cesto, ma è un cappello,
sembra un monte, ma è un cammello
L'importante è di capire
che si può sempre sbagliare
e che spesso non vuol dire
quel che sembra e come appare."
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