giovedì 27 giugno 2013

B come Buonanotte


Ci sono parole che ci trasportano in un altro mondo, qualsiasi età noi abbiamo: BUONANOTTE  ci porta nel mondo incantato delle fiabe, dell’infanzia, dei sogni… Un mondo di storie ascoltate o lette prima di spegnere la luce, un mondo di baci e carezze sui capelli, un mondo di pensieri che piano piano sfumano nei sogni.

Ci sono moltissimi libri per bambini che fanno di questo momento il protagonista della storia narrata: c’è solo l’imbarazzo della scelta!

 

Tutto deve essere perfetto quando Orso decide di andare a dormire. Orso non sopporta il baccano del vispo topolino, ma quando il piccolo amico si addormenta…

Come incomincia:

“Quando arrivava l’ora di andare a dormire, Orso preparava tutto con grande cura. Appoggiava il bicchiere d’acqua sull’angolo destro del comodino. Sprimacciava il suo cuscino preferito e si infilava il berretto da notte.

Una sera Orso sentì bussare alla porta.

Aprì e vide il topolino piccolo, grigio e con gli occhi sfavillanti. Aveva con sé una valigetta.

-Sono venuto a passare la notte qui!- esclamò il topolino facendo vibrare i baffetti.

-Ma eravamo d’accordo per martedì prossimo- protestò Orso.

-No- disse il topolino. –Sono sicuro che avevi detto questa sera.

-In questo caso…- disse Orso.”

BECKER B., Buonanotte, Orso!, Nord-Sud




L’albo offre molti spunti per la conversazione con i bambini e la successiva produzione scritta.


Alcune possibili domande, utili anche per verificare ascolto e comprensione:

·         Chi bussa alla porta di Orso?

·         Orso ne è contento? Perché?

·         Ha già avuto ospiti per la notte?

·         Quale raccomandazione fa Orso al topolino?

·         Cosa fa invece Il topolino?

·         Ad un certo punto Orso si arrabbia moltissimo (lo si capisce anche dal testo, scritto in un carattere molto grande e grassettato; mostriamolo ai bambini). Cosa fa allora il topolino?

·         E poi, cosa succede?


Ricostruire in questo modo la storia aiuta a imparare ad utilizzare i connettivi logico-temporali (PRIMA – POI – INFINE…).

Proponiamo ai bambini, dopo aver riletto le azioni di Orso prima di dormire


Orso appoggiò il suo bicchiere d’acqua,

si sistemò il berretto,

sprimacciò il suo cuscino preferito,

si mise a letto e chiuse gli occhi.


di farle precedere dai connettivi temporali adatti


PRIMA Orso appoggiò il suo bicchiere d’acqua,

POI si sistemò il berretto,

IN SEGUITO sprimacciò il suo cuscino preferito,

INFINE si mise a letto e chiuse gli occhi.


Successivamente chiediamo loro di descrivere le azioni che essi compiono prima di andare a letto.

Se preferiamo svolgere un lavoro collettivo, scegliamone tre comuni a tutti i bambini e scriviamole sul quaderno.


PRIMA INDOSSO IL PIGIAMA

POI LAVO I DENTI

INFINE VADO A LETTO.


Se invece desideriamo stimolare la produzione personale, chiediamo ad ognuno di loro di scrivere le proprie azioni, aiutando chi si mostrasse in difficoltà.




Paure … di notte!


                        


La storia subisce un brusco capovolgimento quando, finalmente, il topolino sembra essersi addormentato. È proprio in questo momento che emergono le paure di Orso, che, spaventato da ogni più piccolo rumore, non riesce più a dormire.

Chiediamo ai bambini se sia successo anche a loro di avere paura, la notte, e cos’hanno fatto in quella circostanza. Mettere a confronto e condividere ansie e paure è il modo migliore per cominciare ad affrontarle e superarle.

Sul quaderno possiamo scrivere

ORSO DI NOTTE HA PAURA (DEI RUMORI)

IO DI NOTTE HO/NON HO PAURA, PERCHE’…(oppure DI ...)


 
Storie della buonanotte
“-Aspetta!- disse Orso.
-Immagino che adesso vorrai che ti legga una fiaba- disse Orso. -Per tranquillizzarti.
-Per tranquillizzarmi? Oh, sì. Sono un po’ agitato.
Poi si sdraiò impaziente sul cuscino preferito di Orso.
E Orso gli raccontò le avventure dell’Orso Coraggioso e del Topolino Pauroso.”
Come non condividere le parole di Orso? È proprio una fiaba quel che ci vuole per cacciar via le paure e riuscire finalmente ad addormentarsi sereni.
Chiediamo ai bambini se la lettura ad alta voce da parte di un grande sia per loro un’abitudine o invece qualcosa che accade solo di tanto in tanto. Chiediamo anche quali siano i loro libri preferiti (prima di dormire o in qualsiasi altro momento della giornata) e proponiamo loro di portarli a scuola per farne una piccola “recensione”.



Ecco quindi alcune "storie della buonanotte":




Guido adora giocare agli indiani. Ogni occasione è buona per infilarsi un copricapo di piume e affrontare il nemico, i bisonti, i pericoli della prateria...
La giornata di Guido è la giornata di un vero pellerossa. Una lite ai giardini, l'ora del bagno, l'ora di cena: tutto, proprio tutto si trasforma in una sfida. Chi vince? Chi perde? Difficile decidere: un autentico capo indiano non si arrende mai. Quasi mai.

Come incomincia:

"A Guido piace molto giocare agli indiani. E quando gioca agli indiani, Guido non è più Guido. Adesso è il Grande Capo Bisonte Che Calcia.
I giardini sono un bel posto per giocare agli indiani. E' pieno di nemici, qui. Bisonte Che Calcia ne ha appena visto uno.
Eccolo che si nasconde dietro quel cespuglio. Sì, è proprio lui: Marco Piedi Che Pestano. 
Ieri gli ha preso una macchinina. Adesso Guido va a riprendersela. Avanza senza farsi sentire, come un vero indiano.
Bisonte Che Calcia e Piedi Che Pestano fanno una danza di guerra. Poi fanno anche la guerra."

MASINI B., Buonanotte, Piccolo Sonno, Fabbri





Una formica e un bimbo piccolo...molto piccolo!

Come incomincia:

"Mi fai il solletico

Sento i tuoi passi

Adesso ti prendo

Attenta che ti mangio..."

SANNA A., La formica della buonanotte, Emme edizioni






Storie ricamate intorno a bellissimi quadri per fare sogni...di tutti i colori. Principesse, draghi, angioletti, ma anche vermetti, asini e mucche per non parlare di giganti e tanti altri personaggi che ci raccontano la loro storia e le loro avventure  prima di spegnere la luce e andare a dormire.
Da Leonardo da Vinci a Van Gogh, da Raffaello a Klimt, da Caravaggio a Canaletto: un viaggio fantastico in un mondo di colori.

Come incomincia:

"Guidoriccio e il mistero del gioco a nascondino
98...99...100! Guidoriccio si tolse le mani dagli occhi e si guardò intorno. Non si vedeva anima viva. L'accampamento appena poco prima brulicante di soldati sembrava abbandonato, la vallata dove i cavalli pascolavano e i cavalieri si allenavano a duellare era deserta.
-Certo che a giocare a nascondino sono davvero bravi!-, disse fra sé e sé il condottiero, fiero del suo esercito. In effetti le truppe sembravano svanite nel nulla con tanto di cavalli, alabarde, vettovaglie e quant'altro."

CAPPA LEGORA C., Storie della buonanotte per sogni coloratissimi, Skira Kids

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