sabato 22 giugno 2013

B come Benvenuto


C’è una parola che mi piace molto, e che usiamo per accogliere i nuovi arrivati: neonati, persone in visita o che resteranno a lungo, talvolta per sempre nelle nostre vite, stranieri che arrivano in una nuova terra…

Benvenuto! Benvenuta! Benvenuti!

Abbiamo sicuramente usato, nella forma orale e scritta, queste parole per accogliere i nostri nuovi alunni il primo giorno di scuola: ora possiamo ritrovarle nel titolo di un libro di poesie di Chicco Gallus, edito da Mottajunior

 

che nasce con il dichiarato intento di dedicare una poesia ad ogni nuovo arrivato, sia che il suo nome appartenga alla tradizione e alla lingua italiana, sia che sia stato portato in dono da altre culture.


Il libro si apre con Dedicata a te, che non te l’aspettavi, in cui ognuno, nell’ultimo verso, può aggiungere il nome desiderato. 
Prosegue poi, in rigoroso ordine alfabetico, con Alice, Dragomir, Felipe, Laura, Maddalena, Muhammad, Sofia, Yasmeen e molti altri; termina infine con la

Filastrocca di tutti quanti

Filastrocca di tutti quanti
come la festa di tutti i santi

aspetta almeno che io lo scriva
il benvenuto ad ognuno che arriva.

Filastrocca un po’ senza fondo
per tutti i nomi che ci sono al mondo:

per Yuri, per Kenule, Koura, Khoudia
per Elena, Greta e per Javairia…

[…]

Aggiungi i nomi di nonna e di zia
cercane altri su Wikipedia

corti o lunghissimi, belli o brutti:
non è una gara, qui vincono tutti.

Perché alla fine quello che resta
è che se nasce un bambino è una festa.

CHICCO GALLUS, Filastrocche di benvenuto, Mottajunior

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