Una famiglia di sette
topini, mamma, papà e talvolta anche i nonni. Le loro avventure si snodano sul
filo della quotidianità, quella che ogni bambino vive (con un’eccezione per il
bucato; chi dei nostri bambini avrà mai lavato qualche panno insieme ai grandi?
Per fortuna oggi ci sono le lavatrici… Eppure uno dei miei ricordi più belli
riguarda i fazzoletti lavati, e persi, nel ruscello accanto al prato in montagna
dove intanto tutti i grandi lavoravano il fieno…)
Nel mondo di Iwamura i
colori sono tenui, la natura è accogliente, anche se talvolta può capitare
qualche situazione pericolosa (un serpente nel bosco, papà che si allontana in
mare sul materassino…); i topini affrontano situazioni nuove accompagnati e
aiutati dagli adulti, che non si sostituiscono a loro, ma permettono di fare
esperienza, anche in situazioni non del tutto conosciute, proprio come dovrebbe
avvenire per i piccoli a due zampe e senza baffi.
Le avventure della famiglia
Topini si snodano in quattro albi sapientemente e delicatamente illustrati:
Come incomincia:
“Dopo la pioggia la luce
del sole illumina il bosco. La cicala incomincia a cantare.
Mamma Topina dice ai
topini: -Oggi dobbiamo fare il bucato: portatemi i pantaloni, le camicie, le
lenzuola e i pigiamini.
Fa molto caldo, questa mattina!
Che bello fare il bucato con la mamma! Fra poco arriveranno anche il Papà e i
Nonni.
Il giglio di montagna è
fiorito e sulle sue foglie luccicano gocce di rugiada. Un topino per scherzo si
è messo in testa un lenzuolo!
Nell’aria spira fresco e
leggero un venticello ei topini raggiungono il fiume saltellando.”
IWAMURA
K., Il bucato della famiglia Topini, Babalibri
Come
incomincia:
“Nel bosco sia avvicina
l’autunno e mamma Topini è molto indaffarata. Domani i suoi sette topolini
andranno a scuola per la prima volta.
Sette cappelli fabbricati
con i tappi di bottiglia. Sette tascapani gialli. Sette paia di scarpe in
guscio di noce. Tutto fatto da mamma Topini.
-Domani andrete a scuola.
Questa sera, quindi, bisogna andare a letto presto-, dice la mamma.
Ma i sette piccoli
rispondono: -Io non voglio andare a scuola perché è troppo lontana.
-Io non voglio andarci
perché di mattina ho sonno.
-Io non voglio andarci
perché fuori c’è il vento freddo.
-Io non voglio andarci
perché non conosco gli altri bambini.
-Io non voglio andarci
perché ci sono i cattivi.
-Io non voglio andarci
perché lungo la strada ci sono i serpenti.
-Io non voglio andarci
perché non voglio.”
YAMASHITA
– IWAMURA, La famiglia Topini va a
scuola, Babalibri
Come
incomincia:
“Sette topini vanno a
scuola. Domani però la scuola finisce e cominciano le vacanze estive.
-Domani andremo tutti al
mare-, dice Papà.
I sette topini saltano di
gioia.
-Io so nuotare a stile
libero.
-Io so nuotare a rana.
-Io farò surf.
-Io sci d’acqua.
-Io pescherò.
-Io nuoterò a cagnolino.
-E io a topolino.
Ma sarà saggio portare i
topini al mare? E se si perdono? E se si fanno male? E se vengono trascinati
via dalle onde? Preoccupato, Papà costruisce sette salvagenti e a ognuno
attacca una lunga corda.”
YAMASHITA
– IWAMURA, La famiglia Topini va al mare,
Babalibri
Come incomincia:
“Il vento soffia e fiocca la neve. E' un inverno molto freddo.
Che cosa stanno facendo i topini nella grande stanza riscaldata dalla stufa?
Due stanno segando, gli altri, seduti attorno al tavolo, stanno preparando un nuovo gioco”
Che cosa stanno facendo i topini nella grande stanza riscaldata dalla stufa?
Due stanno segando, gli altri, seduti attorno al tavolo, stanno preparando un nuovo gioco”
IWAMURA K., L'inverno della famiglia Topini, Babalibri
P.s.
Un solo dubbio: perché mamma è scritto sempre in minuscolo, mentre Papà in maiuscolo?
Scelta degli autori o del traduttore? In ogni caso, scelta discutibile…
P.p.s.
Tenete a mente “La famiglia Topini va a scuola”: la incontreremo senz’altro il
prossimo 12 settembre…
Nessun commento:
Posta un commento