Un buffo personaggio, con un occhio al posto della
testa e uno più piccolo sul cuore, lunghe braccia sempre in movimento e tante
idee per giocare. Come non affezionarsi a questo nuovo amico?
Come incomincia:
“Cucù, sono Turlututù! Piacere di conoscerti!
Questa è la mia navicella spaziale, vuoi salirci? Allora, premi i pulsanti
e…partiamo!
Uau, bello qui!
Brr, ma che freddo! (non mi va di scendere!!!)
Ripartiamo!
Dai, premi i pulsanti un’altra volta.
Aah sì! Ma che caldo, però!
Dove andiamo adesso?
Dai, premi ancora una volta.”
TULLET H., Cucù, sono Turlututù!, Franco Cosimo Panini
Proposte per la didattica
La consonante T
Il personaggio di Tullet ha tutte le caratteristiche per appassionare i bambini: è stravagante, colorato, sempre in movimento e protagonista di avventure straordinarie in cui coinvolge i piccoli lettori/ascoltatori.
Naturalmente, è necessario che gli alunni possano seguire la lettura del testo osservando le immagini che lo accompagnano: è quindi indispensabile leggere al "pubblico" seduto di fronte a noi tenendo il libro rivolto verso chi ascolta. Per farlo, bisogna sviluppare la capacità di leggere il testo guardandolo dall'alto: abilità che, come tutte, si sviluppa con la pratica costante (e si rivela anche un ottimo stretching per la cervicale...)
Turlututù si dimostra, qui come nel secondo libro della serie, I viaggi di Turlututù, un viaggiatore curioso e instancabile, che, a bordo della sua navicella spaziale, raggiunge prima il Polo, poi un deserto assolato, infine la luna. Ogni volta, Turlututù chiede al bambino di premere i pulsanti di comando della navicella; proponiamo ai nostri alunni, uno alla volta, di eseguire le richieste, e scopriamo insieme a loro le differenze dei diversi ambienti.
La seconda avventura ha per titolo Turlututù dipingilo tu!. Di fronte a un muro annerito, il protagonista chiede al bambino di mescolare giallo e blu, agitando il libro, per formare il verde, con cui ridipingerlo.
Chiediamo ai bambini se sia proprio vero che giallo e blu formino il verde...
E se mescolassimo il giallo e il rosso? E il rosso e il blu? E se mischiassimo qualsiasi colore con il bianco, o con il nero, cosa succederebbe?
Facciamo alcuni esperimenti, e con i colori ottenuti dipingiamo a larghe pennellate, o con piccoli rulli, fogli che verranno in seguito utilizzati per realizzare lavori e composizioni a strappo o ritaglio.
Nella terza avventura Una canzone per Turlututù!!!, il lettore viene invitato a intonare una canzone nella lingua del protagonista "AZ KOL EZ BLOP SMOE' TRIF KLUK TIT BEVDOT" sulle note di "Se sei felice...".
E se anche noi provassimo ad inventare una nuova lingua?
Chiediamo ai bambini di creare parole sconosciute mettendo insieme in un ordine assolutamente arbitrario le lettere fin qui imparate. Questa nuova lingua sarà facile da scrivere? E da leggere? E, soprattutto, riusciremo a capirci fra di noi?
Un'altra parola sconosciuta, e per ciò stesso magica, compare in un altro capitolo Turlututù si diverte, dove scopriamo che pronunciando MOUBALPOUY un elefante si trasforma in un paio di occhiali, una barca a vela in una torta, una bacchetta magica in una sedia... E se provassimo a pronunciare la parola magica al contrario? YOUPLABOUM... ecco qua, e tutto ritorna al proprio posto!
Non poteva mancare Tarlatatà, l'amica di Turlututù. I bambini noteranno facilmente che tra i due nomi c'è solo una piccola differenza: l'uso delle vocali. Possiamo provare allora a inventare anche Terletetè, Tirlititì e Torlototò. Chissà come saranno questi nuovi personaggi...
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