Ci sono molti modi per parlare di cibo: didattici ( su APEdario l'ho già fatto qui http://apedario.blogspot.it/search/label/orco),
scientifici, salutistici, estetici, culinari…e poi c’è la poesia.
Ho tra le mani un magnifico libro,
ormai fuori catalogo e reperibile solamente attraverso il circuito
bibliotecario,
curato da Fiona Waters e dalla nostra Chiara Carminati (di cui,
se v’interessa la poesia, sono assolutamente imperdibili Fare poesia e Perlaparola - http://www.parolematte.it/libri.html )
che raccoglie moltissime poesie sui più svariati argomenti: per contare, d’avventura,
di magia, della buonanotte e molte altre.
Un’intera sezione è dedicata a “cosa da mangiare buone e
cattive”: qualche esempio?
I LACCI DI LIQUIRIZIA
Allaccio le mie scarpe
con lacci di liquirizia,
così quando si disfano
mangiarli è una delizia.
Irene
Rawnsley
POESIA
LECCA-LECCA
Poesia rotonda
attaccata
a uno stecchino.
Poesia colore
squisita da leccare.
Poesia che luccica
è dolce
e si appiccica.
Lecca-lecca poesia
da mangiare
in compagnia.
Tony Mitton
I PISELLI
Mangio
sempre il miele coi piselli
Ha
un sapore strano insieme a quelli
Ma
ciò che c’è di bello
È che
il miele te li attacca sul coltello.
Anonimo
FILASTROCCA DELLA CUOCA
Quando
hai finito pulisci la terrina
in
tondo, in tondo, in tondo, in tondo!
Prima
però prepara l’impasto
lascia
che scivoli, liscio e molliccio,
raccogli
la pasta che resta sui lati
in
tondo, in tondo, in tondo, in tondo!
Cola
con lente e dense cascate
nel
pentolino che sta sul fornello
rincorri
ogni resto di pasta che scorre
in
tondo, in tondo, in tondo, in tondo!
Ora
ribolle con scoppi di voce
ma
se non vuoi che si attacchi sul fondo
gira
il cucchiaio, gira veloce
in
tondo, in tondo, in tondo, in tondo!
J. A. Lindon
SEI TALMENTE CAROTINO CON ME
Sei
talmente carotino con me
che
mi melanzo ogni volta che ti vedo
il
cuorciofo mi batte forte forte
e
mi sento una pannocchia sullo spiedo.
Per
fortuna ho molto sale in zucca
altrimenti
cadrei come una pera
quando
il sole sorge all’albicocca
e
il tuo sguardo mi rende insalatiera.
Anonimo
Cibo e libri
Come
tutti gli orchi, anche l’Orco adora i bambini, soprattutto quelli golosi di
dolciumi. Se invece preferiscono mangiare cereali, yogurt, zucchine o
melanzane, gli causano dei terribili disturbi, tanto da farlo addirittura
finire d’urgenza in ospedale o vomitare tutta la notte. E allora, bambini,
attenti a quello che mangiate, perché l’Orco è vivo, vegeto e…affamato!
Lola
dice: "Io non mangio piselli, né carote, né patate, né funghi, né
spaghetti, né uova, né salsicce. Io non mangio cavolfiori, né cavoli, né
fagioli, né banane, né arance. E assolutamente mai e poi mai mangerò i
pomodori."
Che
cosa darà la mamma a Daisy se mangerà i piselli? Un gelato in più, un piccolo
elefante e anche una fabbrica di cioccolato. Ora Daisy mangerà i piselli? O
riuscirà a confondere la mamma?
GRAY
– SHARRATT, Mangia i piselli, Salani
Giulio
Coniglio non riesce a credere ai suoi occhi: dalla mongolfiera vede una distesa
di alberi di carote, di belle carote mature. Ecco il paese dei suoi sogni! Qui
incontra una fata, l'affascinante Camilla Carota, che è davvero gentile. Che
cosa potrebbe desiderare di più? Peccato solo che il topo Tommaso ne combini
sempre una delle sue...
COSTA
N., Giulio Coniglio e il paese degli
alberi di carote, Franco Cosimo Panini
Al Signor Coniglio non piacciono più le carote. Grande è la curiosità di scoprire cosa mangiano gli altri animali. È scettico. Ma quando scoprirà di essere il piatto preferito della volpe... squisite saranno le carote.
BOUJON
C., Buon appetito, signor coniglio!, Babalibri
Gli
animali si chiedono che sapore abbia la luna. Per poter darle un morso provano
a raggiungerla salendo uno sopra l’altro. La luna si alza però sempre più nel
cielo. Quando ci prova un topolino, lei se ne sta ferma, credendosi al sicuro…
Avevano provato ad allungare il collo, a rizzarsi sulle zampe posteriori, a tendere quelle anteriori. Ma nessuno di loro era mai riuscito a toccarla.
Finché, una notte di luna piena, la tartaruga decise di salire su un'alta montagna.
-Da lassù riuscirò certamente a toccare la luna e a scoprire che sapore ha. E se sa di insalata, io me la mangio- pensò.”
Cos’è
successo al piccolo Luca? Svegliato da un rumore nella notte, si ritrova,
bianco come il latte, nella luce della luna e finisce improvvisamente dentro
una grande scodella di pasta fresca. Tre cuochi dall’aspetto vagamente
conosciuto non ci pensano un attimo e sono pronti ad impastare e ad infornare,
ma…
Ma improvvisamente scivolò nelle tenebre, fuori dal suo pigiama e bianco come il latte nella luce della luna finì in cucina dentro una grande scodella di pasta fresca.
I cuochi, vedendo cascare quella cosa bianca nella pasta, cominciarono subito a mescolare cantando: -LATTE NELLA FOCACCIA! LATTE NELLA FOCACCIA! GIRA, SBATTI, IMPASTA, IMPASTA!”
Un
bruco che mangia il lunedì una mela, il martedì due pere, il mercoledì tre
prugne…senza mai riuscire a saziarsi, finché, dopo una solenne abbuffata, con
conseguente mal di pancia, ormai grande e grosso, si costruisce il bozzolo, da
cui uscirà meravigliosa farfalla.
Come
incomincia:
Ma, una bella domenica mattina,
quando si levò il sole, caldo e splendente, dall’uovo - crac!– uscì un piccolo
bruco affamato…
Subito si mise in cammino alla
ricerca di cibo.
Lunedì mangiò una mela, ma non
riuscì a saziarsi.
Martedì mangiò due pere, ma non
riuscì a saziarsi.
Mercoledì…”
I
genitori di Sachin e Carlo hanno invitato a pranzo due persone importanti e,
mentre mettono in ordine casa e giardino, fanno mille raccomandazioni ai figli:
se tutto fila liscio forse la mamma avrà un nuovo lavoro e la famiglia ci
guadagnerà un invito in Francia per le vacanze. E i due gemelli giurano che si
comporteranno bene, anzi benissimo... Ma poi, complici un gruppo di coccinelle
festaiole e una torta molto appetitosa, succede qualcosa di assolutamente
imprevisto, che rischia di trasformare il pranzo in un'autentica catastrofe...
C'era
una volta una fata che trasformava tutti i ranocchi in principi, alla ricerca
del suo principe azzurro. Ma i ranocchi non se la cavano troppo bene nei panni
degli uomini. Finalmente un ranocchio intelligente suggerisce alla fata la
soluzione: invece di trasformare tutti i ranocchi in principi, trasformi se
stessa in ranocchio e cerchi nello stagno la sua anima gemella.
QUARZO G., Ranocchi a merenda, Piemme
Rime
croccanti come il cioccolato da gustare piano, piano dentro casa o sul prato.
Fondente o al latte, fa sciogliere tutti i golosi... Tante filastrocche
divertenti e fantasiose per giocare con le rime e le parole. Un primo approccio
alla poesia!
ALBAUT
C., Filastrocche di cioccolato, Mottajunior
ALBAUT
C., Filastrocche da sgranocchiare, Mottajunior
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