Una
storia “incatenata”, in cui il bambino protagonista guarda le figure e conosce,
del libro che sta leggendo, già molte cose, tutte interessanti. Ma sarà quando
la mamma finalmente gli leggerà il libro, che a sua volta il bambino potrà
diventare lettore, aggiungendo nuovi e imprevedibili particolari.
Da
quel momento la storia prenderà vita, per trasformarsi ad ogni narrazione: il
bambino la narrerà all’orso che da sempre fa colazione con lui. A sua volta l’orso
la leggerà al trenino, che correrà dalla palla…via via fino al sole, che sarà
tentato di tenere il libro tutto per sé.
Un
libro in cui “la storia” diventa “le storie”, in un continuo crescendo di
avventure e legami, che tengono avvinto il lettore, per sapere “come va a
finire”.
Come
incomincia:
“C’era una volta una
storia. La storia abitava in un libro.
Il libro era di un
bambino. Ma il bambino non sapeva leggere. Però, guardava le figure, così della
storia sapeva già molte cose: tutte cose interessanti.
Come la valigia in cui
viaggiava il cane verde, la donna che aveva in testa un pappagallo, e il gatto che
ballava sulle zampe davanti.
Una sera, la mamma lesse
la storia al bambino. Era una storia meravigliosa. Insieme alle parole, le
figure uscirono dal libro. Allora, i segni neri riempirono la valigia del cane.
ZOBOLI
– ENGMAN, C’era una volta una storia, Topipittori
Da dove vengono le storie?
Dopo
la lettura del libro, chiediamo ai bambini da dove vengano le storie, e
trascriviamo tutte le risposte.
Lavoriamo sulle loro idee (le più probabili
saranno dai libri, dalla bocca di chi
legge o racconta, dai nonni, dal cervello…) e riflettiamo insieme su come
si possa inventare una storia. Chiediamo loro chi desideri raccontare ai compagni e all’insegnante una storia, già
conosciuta oppure inventata. Incentiviamo e curiamo questi momenti in cui la
narrazione, da parte dei bambini, si sostituisca alla lettura da parte dell’insegnante.
Possiamo
anche preparare una storia che racconteremo ai bambini (meglio utilizzare una
fiaba poco nota: io ho una predilezione per Gianni
testa fina dei Grimm
http://www.navediclo.it/gianni-testa-fina_grimm ); in questo modo li abitueremo all’ascolto sia del
narrato che della lettura.
Se
lo riteniamo opportuno, possiamo invitare dei “narratori” esterni: colleghi
particolarmente capaci, nonni di grande esperienza…
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