lunedì 22 luglio 2013

C come coda

Ci sono diversi tipi di coda: quella di alcuni animali, quella fatta con i capelli raccolti, quella del pianoforte o del frac. Poi c’è la coda che si forma quando molti aspettano il loro turno: proprio di questa parla


il divertente libro di Tomoko Ohmura, in cui svariati animali, ben 50, sono disposti, più o meno ordinatamente, più o meno pazientemente, in coda. Ma per fare che? Per arrivare dove? Naturalmente lo si scoprirà solo al termine, con un divertente colpo di scena (o di coda?)…anzi, tre!

Come incomincia:

“Inizio della coda.
-Benvenuti. Gli ultimi arrivati si mettano in coda qui.
N° 50 La rana ?
N° 49 La lucertola  - Che emozione!
N° 48 Il topo –Sì!
N° 47 La talpa
N° 46 Lo scoiattolo volante  - Un, due, un, due…
N° 45 Lo scoiattolo  -Ma siamo tantissimi!
N° 44 Come sempre.”


OHMURA T., Tutti in coda, Babalibri



Chiediamo ai bambini cosa significa la parola coda; aiutiamoli nel cogliere significati che eventualmente non conoscessero (la coda del pianoforte…)
Spieghiamo alla classe cosa siano gli omonimi: mi piace lanciare qualche piccolo sasso nello stagno che possa generare onde diverse a seconda di chi ascolta. Può darsi che in seguito, quando riparleremo di omonimi e sinonimi, qualcuno si ricordi di questo esempio.
Chiediamo ai bambini di immaginare situazioni in cui capiti di mettersi in coda (in auto, al supermercato, in posta, davanti all’attrazione di un parco divertimenti…) e chiediamo loro di scrivere ed eventualmente illustrare alcune di queste situazioni, eventualmente arricchendole  con considerazioni personali: “Sono in coda per salire sulla giostra: che emozione!” oppure: “Siamo in coda per pagare le bollette: che noia!”.

Per mostrare un altro significato della parola “coda”, leggiamo

 
In cui un mattino, improvvisamente, un bambino si sveglia con la coda. I genitori, spaventati, chiamano un pompiere, che a sua volta chiama il fornaio, e via via il macellaio e tutti gli abitanti del paese, che, su proposta del sindaco, cominciano a tirare, finché…

Come incomincia:

“Un giorno, in un paese minuscolo, così piccolo che il nome era più grande del paese, un bambino si svegliò con la coda.
Era una coda bella, lunga, robusta, nuova di zecca; non una vecchia coda rattoppata di seconda mano.
Quella si vedeva che era appena spuntata e non aveva nessuna intenzione di farsi staccare. Al principio il bambino se l’era arrotolata in vita, sperando che nessuno la notasse, ma la coda era tutt’altro che docile, s’imbizzarriva a essere costretta, schioccava contro le pareti.”

RISARI – LOPIZ, La coda canterina, Topipittori

Ecco qui un’altra coda, una coda come quelli di alcuni animali: chiediamo ai bambini di scrivere sul quaderno un elenco di nomi di animali che hanno la coda. Chiediamo poi ad ognuno di leggere un nome dall’elenco, possibilmente evitando di ripetere quelli già letti dai compagni.

Un’altra proposta per stimolare la produzione scritta è chiedere ai bambini di completare la frase: “Se avessi la coda come un ………… potrei ………………….”




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