Ci sono diversi tipi di
coda: quella di alcuni animali, quella fatta con i capelli raccolti, quella del
pianoforte o del frac. Poi c’è la coda che si forma quando molti aspettano il
loro turno: proprio di questa parla
il divertente libro di
Tomoko Ohmura, in cui svariati animali, ben 50, sono disposti, più o meno
ordinatamente, più o meno pazientemente, in coda. Ma per fare che? Per arrivare
dove? Naturalmente lo si scoprirà solo al termine, con un divertente colpo di
scena (o di coda?)…anzi, tre!
Come incomincia:
“Inizio della coda.
-Benvenuti. Gli ultimi arrivati
si mettano in coda qui.
N° 50 La rana ?
N° 49 La lucertola - Che emozione!
N° 48 Il topo –Sì!
N° 47 La talpa
N° 46 Lo scoiattolo
volante - Un, due, un, due…
N° 45 Lo scoiattolo -Ma siamo tantissimi!
N° 44 Come sempre.”
OHMURA
T., Tutti in coda, Babalibri
Chiediamo ai bambini cosa significa la parola coda; aiutiamoli nel cogliere significati che eventualmente non conoscessero (la coda del pianoforte…)
Chiediamo ai bambini cosa significa la parola coda; aiutiamoli nel cogliere significati che eventualmente non conoscessero (la coda del pianoforte…)
Spieghiamo
alla classe cosa siano gli omonimi: mi
piace lanciare qualche piccolo sasso nello stagno che possa generare onde
diverse a seconda di chi ascolta. Può darsi che in seguito, quando riparleremo
di omonimi e sinonimi, qualcuno si ricordi di questo esempio.
Chiediamo
ai bambini di immaginare situazioni in cui capiti di mettersi in coda (in auto,
al supermercato, in posta, davanti all’attrazione di un parco divertimenti…) e
chiediamo loro di scrivere ed eventualmente illustrare alcune di queste
situazioni, eventualmente arricchendole con
considerazioni personali: “Sono in coda
per salire sulla giostra: che emozione!” oppure: “Siamo in coda per pagare le bollette: che noia!”.
Per
mostrare un altro significato della parola “coda”, leggiamo
In
cui un mattino, improvvisamente, un bambino si sveglia con la coda. I genitori,
spaventati, chiamano un pompiere, che a sua volta chiama il fornaio, e via via
il macellaio e tutti gli abitanti del paese, che, su proposta del sindaco,
cominciano a tirare, finché…
Come
incomincia:
“Un giorno, in un paese
minuscolo, così piccolo che il nome era più grande del paese, un bambino si
svegliò con la coda.
Era una coda bella, lunga,
robusta, nuova di zecca; non una vecchia coda rattoppata di seconda mano.
Quella si vedeva che era
appena spuntata e non aveva nessuna intenzione di farsi staccare. Al principio
il bambino se l’era arrotolata in vita, sperando che nessuno la notasse, ma la
coda era tutt’altro che docile, s’imbizzarriva a essere costretta, schioccava
contro le pareti.”
RISARI
– LOPIZ, La coda canterina, Topipittori
Ecco
qui un’altra coda, una coda come quelli di alcuni animali: chiediamo ai bambini
di scrivere sul quaderno un elenco di nomi di animali che hanno la coda.
Chiediamo poi ad ognuno di leggere un nome dall’elenco, possibilmente evitando
di ripetere quelli già letti dai compagni.
Un’altra
proposta per stimolare la produzione scritta è chiedere ai bambini di
completare la frase: “Se avessi la coda
come un ………… potrei ………………….”
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