Osvaldo, un orribile, spaventoso mostro, terrorizza
gli abitanti del regno. Il re promette la mano della figlia a chi lo catturerà.
Valentino non sembra il candidato più adatto, ma quando comincia a raccontare…
Ora Osvaldo non
vuole più spaventare nessuno, ma desidera solo qualcuno che ogni sera gli
racconti una storia.
Come incomincia:
“Questa è la storia di un
regno, di un re e della sua figlia adorata.
E’ anche la storia di Osvaldo, il mostro spaventoso.
Un mostro astuto e feroce, abile e forte, proprio il tipo di mostro difficile
da acciuffare.
-Il primo che lo
catturerà, la principessa sposerà-, annunciò il re.
Quando Valentino si fece
avanti, tutti quanti scoppiarono a ridere.
-Ah, ah, ah! Avete visto
che mezza cartuccia?”
DE
GREEF S., Il mostro che amava le storie, Babalibri
Un’allegra famigliola a caccia di un orso, attraverso campi, fiumi, melma,
boschi, tempeste.
Finalmente giunti ad un riparo sicuro, un umido
naso lucente, due grandi orecchie pelose, due occhi enormi sporgenti: è un orso. E così, via dalla grotta, dalla
tempesta, dal bosco, dalla melma, dal fiume, dal campo, per finire tutti nel
letto, sotto il piumone.
Come incomincia:
“A caccia dell’orso andiamo.
Di un orso
grande e grosso.
Ma che bella giornata!
Paura non abbiamo.
Oh oh! Un campo!
Un campo di erba frusciante!
Non si può passare sopra.
Non si può passare sotto.
Oh no!
Ci dobbiam passare in mezzo!
Svish svush!
Svish svush!
Svish svush!”
ROSEN M. – OXENBURY H., A caccia dell’Orso, Mondadori
Olivia si veste, va
in spiaggia, costruisce castelli, si ustiona, va al museo, dipinge, ascolta
storie, sogna…
Un libro in bianco, nero, grigio e …rosso!
Come incomincia:
“Questa è Olivia.
Sa fare bene un sacco di cose. La sua specialità è
sfinire tutti. Lei compresa.”
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