lunedì 20 maggio 2013

Nonni e nonne





Una storia sull’amore tra generazioni. L’avventura di una vita narrata tra le siepi e gli animali di un giardino incantato.

Come incomincia:

“È nato tanto tempo fa…
Prima dei computer, dei cellulari e della televisione.
È cresciuto in una fattoria con i maiali, il grano, le carote…
e le uova.
Quando faceva la quarta si è preso la rosolia (non dalle rose).
È dovuto rimanere a casa da scuola. Così ha letto storie di giardini segreti, di maghi e di piccole locomotive.”
SMITH L., Nonno Verde, Rizzoli



Che buffi i nonni, sempre così arzilli e pieni d'iniziative. Il nonno è inseparabile dal suo bastone, e pure dalla nonna, e lei non molla mai le sue vecchie calze. Se c'è da fare una riparazione, da inchiodare, da legare o da stringere, il bastone o le vecchie calze diventano la soluzione a tutto. Le calze della nonna sono come un filo magico che lega i nonni l'uno all'altra e che tiene insieme tutte le cose della casa. Solo alla pioggia che passa dal tetto, i nonni non hanno ancora trovato un rimedio... Poi un'estate, i nipotini pitturano con le tempere le tegole di un capanno crollato e alle prime piogge al nonno salta in mente di metterle sul tetto della casa, per tappare i buchi - che sorpresa meravigliosa per la nonna, quando in casa ha trovato una pioggia di colori!


Come incomincia:

“Questo qui era il bastone di mio nonno.
E questo era mio nonno, sempre in affanno e zoppicante.
Il bastone seguiva mio nonno dappertutto, erano amici inseparabili.
A mio nonno, invece, piaceva seguire mia nonna.
Loro due s’ingegnavano a usare le cose in un modo curioso.
Mentre il nonno maneggiava il suo bastone, la nonna armeggiava con le calze.
Le calze della nonna erano il filo magico che teneva insieme loro due e tutte le cose della casa.
Le calze della nonna erano la soluzione a tanti problemi, ma non a tutti.

SQUILLONI A., A casa dei nonni, Donzelli




Un inno alla vita che scorre e attraversa le sue fasi senza mai fermarsi, proprio come un corso d’acqua. Il ruscello è come un testimone che il nonno passa al nipotino, e che lo accompagnerà dai giochi e le paure dell’infanzia, ai fremiti e alle incertezze dell’adolescenza, fino alle scelte e alle sicurezze dell’età adulta. Un ruscello che è come un ponte gettato tra le generazioni, un invito alla lettura insieme: nonni e nipoti, genitori e figli.

Come incomincia:

“Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello
Lo teneva stretto in mano
All’orecchio gorgogliava dolcemente
Un fremito leggero d’ali di libellule

 Io l’ho nascosto sotto al letto
Lo sciabordio scacciava il buio e gli incubi
A un tratto ha cominciato a crescere
Ad allargare i gomiti e le anse…”

PERRET – FRONTY, Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello, Donzelli



















Giovanni attende il nonno all’uscita da scuola, ma, ecco, tutti i compagni ormai se ne sono andati e il nonno ancora non arriva. Gli ha promesso una sorpresa: vuoi vedere che si è trasformato in quel gatto arancione a strisce rosse che avanza verso di lui, sul muretto, o nel barboncino nero, anzi, grigio, come la barba del nonno, o ancora in quel picione che cerca briciole tra i sassi?

Come incomincia:

“Ecco il cigolio: il cancello si apre e i bambini si voltano a guardare. I genitori entrano nel cortile della scuola, e quasi si spingono per essere i primi.

Quando un bambino vede la mamma o il papà, si alza e gli corre incontro, e le sue scarpe, sui sassi bianchi del cortile, fanno un suono di maracas. Poi ci sono baci e carezze sui capelli:
-Com’è andata?

-Hai mangiato?

-Hai fatto il bravo?

Ci sono sorrisi e mani che fanno ciao.

Giovanni è seduto sul muretto e guarda il cancello per vedere se arriva il nonno. –Oggi verrò a prenderti a scuola- gli ha detto stamattina –e ti farò una sorpresa.

Una sorpresa: che cosa sarà? Impossibile indovinarlo, perché le sorprese del nonnno sono sorprese vere, che uno nemmeno se le immagina.”

CINQUETTI N., Questa sì che è una sorpresa!, Lapis

Nonno Nino un tempo era davvero un tipo avventuroso, mica come adesso che sta dietro al bancone della farmacia a vendere sciroppi e aspirina! Solcava i mari a bordo di un peschereccio oceanico e una volta approdò persino su un’isola che non era un’isola, ma un’enorme balena che dormiva da secoli in mezzo all’oceano.
Ma sarà proprio tutto vero ciò che nonno Nino racconta? A giudicare da come gioca col gatto, sì!
Come incomincia:
“Il mio nonno fa il farmacista e passa la giornata a vendere sciroppi e aspirina o a dare consigli su come curarsi il mal d’orecchi, la tosse, i calli o gli orzaioli.
Ma non è sempre stato così e a me racconta spesso le sue straordinarie avventure.
Una volta, sulla spiaggia, per esempio, mi ha raccontato di quando, da giovane, si era imbarcato su un peschereccio oceanico.
Pescavano sogliole giganti nell’Oceano Pacifico e restavano fuori per tre mesi senza mai toccare terra. Un giorno, mi ha raccontato, avvistarono un’isola su cui cresceva un meraviglioso boschetto pieno di piante mai viste. Misero in mare un canotto e vi sbarcarono per esplorarla.”
MARINIELLO C., Le straordinarie avventure di nonno Nino, Battello a vapore
SCARRY R., Tanti auguri, nonna!, Mondadori

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